Molti giocatori si chiedono cosa succederà dopo la stangata della corte d’Appello federale. Nello spogliatoio della Juve, scrive il Corriere della Sera, regna un sentimento di ansia, che rischia di condizionare quel che resta della stagione, come raccontato da Angel Di Maria. Allegri resta il punto di riferimento, l'uomo della società nel gruppo squadra, il coraggioso capitano di una barca in piena tempesta, ma non può avere una risposta a tutto. Perché ad alcune domande deve rispondere qualcuno sopra di lui, che al momento non c'è.

CERTEZZE - Alla squadra manca Andrea Agnelli, il cui cognome e l’ormai lungo comando conferivano autorevolezza: dalla costante presenza nell’ufficio della Continassa, con finestra vista campo, a quella altrettanto assidua in tribuna, si legge sul quotidiano. E non c'è nemmeno più una figura carismatica come Pavel Nedved, che con il suo palmares e la sua esperienza aveva sempre un prezioso consiglio da dare. Al momento i giocatori parlano con Francesco Calvo, nuovo capo dell’area football, (ma con un trascorso soprattutto nel marketing), e con Giovanni Manna, 34 anni, ma già una solida esperienza, dalla Svizzera alla Next Gen Juve, l’under 23, di cui è ds dal 2019. E poii? Il neo presidente Gianluca Ferrero e l’ad Maurizio Scanavino, per curriculum e tempo di arrivo, non possono avere peso e confidenza dei predecessori, con la squadra. E quindi - scrive il Corriere della Sera -  alcuni, meditano di chiedere un incontro a John Elkann, ad di Exor, azionista di maggioranza del club: per avere rassicurazioni e certezze.