Poche parole di una lunga e intensa intervista, al Festival dello Sport di Trento, e uno dei capisaldi dell’anti allegrismo cade, almeno stando alle parole del direttore generale Cristiano Giuntoli.
 
Di cosa parliamo? Dell’accusa più volte formulata, supportata da alcune dichiarazioni dello stesso tecnico livornese, di una certa pigrizia, una mancanza di voglia di lavorare sul campo. “Allegri non allena”: quanto volte lo abbiamo sentito o letto sui social?
 
A rispondere è chi, dall’estate, il lavoro di Allegri lo segue da molto vicino, Giuntoli: "Come mi ha sorpreso? Con la grande personalità che lo accomuna ai grandi. Per ottenere i risultati tutti devono essere convinti che quello che si sta facendo sia la cosa giusta, lui ha il carattere per farlo. Quello che mi ha sorpreso è l'applicazione, la dedizione al lavoro come se fosse il primo giorno".
 
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Certo, ci sarebbe da aggiungere che il lavoro non è un valore in sé. Bisognerebbe giudicare se si lavora bene o male e a dare il giudizio finale, come sempre, è il campo. Negativo per quel che riguarda le ultime stagioni, ancora sospeso dopo l’inizio di quella in corso.
 
In ogni caso, al di là delle voci estive, il rapporto tra i due è ottimo. E a breve si dovrà prendere una decisione sul futuro. La scadenza del contratto di Allegri è fissata al 2025 e la possibilità di un rinnovo, ad oggi, non sembra più così remota.