Certe decisioni, nella vita, vanno ponderate con più attenzione di altre. Un concetto che vale, per esempio, per un matrimonio, o nel caso opposto per un divorzio, che in termini calcistici si possono tradurre in "rinnovo" o "addio". E il discorso, nello specifico, è legato ad Angel Di Maria, quel campione in cerca di una grande squadra dove chiudere la sua carriera europea che la Juve, la scorsa estate, ha rincorso per mesi e poi raggiunto, riuscendo a fargli firmare un contratto annuale con la speranza di sfruttare la sua esperienza e il suo indiscusso talento per affiancare i più giovani e costruire con lui nuovi successi. Non senza - beninteso - garantire vantaggi anche al giocatore stesso, atteso dal grande appuntamento con il Mondiale a cui doveva arrivare al top della condizione.

Juve, Pinsoglio e il retroscena con Di Maria
Subito sorprendente all'esordio in bianconero con un gol e un assist alla prima presenza in assoluto, con il passare delle settimane l'impatto del Fideo sulla Juve ha iniziato ad affievolirsi, tra problemi fisici e prove poco convincenti, che hanno spinto i tifosi a rivalutarne l'acquisto: davvero è stato una buona idea? Sicuri che non sia venuto qui solo per prepararsi al Mondiale? Dubbi, domande che l'argentino ha poi dissolto poco alla volta con guizzi e giocate da fuoriclasse, uno su tutti il gol capolavoro in Europa League contro il Nantes, non esagerati in termini quantitativi ma sufficienti per farlo (ri)entrare nel cuore dei tifosi e spingerli a gridare al rinnovo immediato, "perché uno così vale la pena tenerlo almeno per un altro anno".

Poi, però, si arriva alle partite che contano. E Di Maria, quello vero, non c'è più. Senza andare troppo lontano, dov'era ieri sera nel match decisivo contro il Siviglia, una semifinale di Europa League in cui, più che sui giovani, la Juve doveva poter contare sul contributo dei suoi "senatori", a partire appunto dal Fideo, uno che nelle grandi notti è sempre stato protagonista (e il Mondiale stesso insegna...)? Inutile girarci intorno, al "Ramón Sánchez Pizjuán" Angel ha deluso, non è riuscito a incidere in nessun modo e, oltretutto, si è pure reso colpevole di errori non da lui, o meglio non da giocatore esperto e navigato, perché l'immagine dell'occasione fallita nel primo tempo - con il mancato passaggio a Moise Kean solo davanti alla porta del Siviglia - sembra destinata a rimanere impressa a lungo nella mente dei tifosi bianconeri. 

E allora, tornando alla riflessione iniziale, una domanda sorge spontanea: ha davvero senso per la Juve andare avanti con Di Maria? Che cosa può dare ai bianconeri il Fideo, se non riesce ad essere determinante nemmeno nelle partite "che contano"? Ai posteri l'ardua sentenza.