Il mercato in entrata latita, perché quello in uscita non si sblocca. E se nella scorsa stagione alla fine la Juve ha concluso la sessione con una serie di prestiti con diritto di riscatto che non hanno portato alla soluzione del problema (Luca Pellegrini all'Eintracht e poi alla Lazio a gennaio, Arthur al Liverpool, Denis Zakaria al Chelsea, a gennaio anche Weston McKennie al Leeds), ora questa non sembra poter essere una pista così facilmente percorribile. Un po' perché la Juve punta a cedere a titolo definitivo per fare cassa subito, è questo il mandato da rispettare per Cristiano Giuntoli e Giovanni Manna. Un po' perché le nuove regole per la gestione dei prestiti impone di dare la priorità a quei profili che non si vogliono perdere di vista o che proprio non hanno alternativa alla cessione a titolo temporaneo: in questa stagione sono solo sette i prestiti in uscita possibili per tutti quei giocatori che non sono Under 21 e ritenuti cresciuti nel vivaio, secondo passo in vista dell'assetto definitivo dopo l'inizio graduale della scorsa stagione (erano otto) e che la prossima estate porterà alla quota fissa di sei. E la Juve ha già praticamente delineato il tutto: via Arthur e Ranocchia, almeno tre operazioni si stanno definendo in questi giorni, restano un paio di slot.
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