La prima parte di stagione è andata e alla Juventus è tempo di bilanci. La società ha investito pesantemente, questa estate, per mettere nella mani di Pirlo una rosa più giovane, magari meno esperta ma più motivata e comunque sempre di altissima qualità. I nuovi acquisti, però, fino a questo momento, non hanno lasciato il segno come si sperava. Le difficoltà generalizzate della squadra sono, certamente, la spiegazione più plausibile: Pirlo non ha ancora trovato un undici titolare e anche le posizioni in campo restano variabili. Come si è detto, però, il club ha speso parecchi soldi ed è giusto analizzare il peso in campo degli investimenti fatti. Paradossalmente, uno dei più positivi, è il calciatore per cui la società bianconera ha speso meno: Weston McKennie. Il centrocampista ha messo sul terreno di gioco quell’energia e quella fame che ha dato la scossa ad una squadra che in molti frangenti è sembrata sazia e svuotata di ogni energia mentale. A questo, unisce una grande abilità di inserimento che soddisfa la richiesta di Pirlo di andare a riempire l’area; i due gol pesantissimi segnati contro Torino e Barcellona rappresentano la ciliegina sulla torta. Per restare alle note positive, la menzione d’onore va, senza dubbio, ad Alvaro Morata. L’attaccante spagnolo ha rappresentato tutto ciò che è mancato l’anno scorso: un numero 9 capace di segnare con regolarità e far giocare bene la squadra; 4 reti, 6 assist e un pessimo rapporto con il Var sono il bilancio di una prima parte di stagione fenomenale.

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GIUDIZIO RIMANDATO – Per quel che riguarda gli altri acquisti della sessione di calciomercato estiva, il giudizio è rimandato. Per quanto fatto vedere, Arthur, Kulusevski e Chiesa non meritano certamente una bocciatura. I tre hanno alternato prestazioni di livello – e gol pesanti – a partite incolore. Le attenuanti ci sono tutte: come già detto, la Juventus, come collettivo, deve ancora trovare una quadra e non ha avuto il tempo necessario per lavorarci sopra. Inoltre, Chiesa e Kulusevski arrivano da realtà dove la maglia che indossavano ha il peso di una piuma, rispetto a quella bianconera, e vincere non è un imperativo, come recita la famigerata frase simbolo di Boniperti. Per quel che riguarda Arthur, invece, il brasiliano arriva da un campionato molto diverso da quello italiano e un periodo di ambientamento deve essere concesso a tutti. Ma, a parte questo, i tre hanno fatto vedere di poter essere pedine importanti della rosa. Quando la Juventus troverà equilibrio – e qualcosa di buono si è già visto prima della sciagurata prestazione contro la Fiorentina – anche i nuovi potranno esprimersi al meglio e la squadra di Pirlo potrà partire all’inseguimento della vetta del campionato.