Prima Paul Pogba, poi Nicolò Fagioli. Nell'arco di poche settimane la Juve si è trovata improvvisamente di fronte a un'evidenza non facile da accettare: con tutta probabilità, salvo improbabili colpi di scena, non potrà più contare su due dei giocatori a cui a inizio stagione pensava di affidare le chiavi del centrocampo, il reparto che fino a non molto tempo fa aveva fatto le fortune della squadra e che invece già lo scorso anno aveva patito non poche difficoltà. Da un lato un mix di talento ed esperienza, dall'altro tanta qualità ormai pronta a mostrarsi in tutto il suo splendore. E invece no, i bianconeri non potranno contare nè su Paul nè su Nicolò, in entrambi i casi per motivi non direttamente legati al campo.

Juve-Rabiot: avanti fino alla scadenza, da cosa dipende il rinnovo
E adesso? Adesso, al netto della disponibilità di qualche giovane voglioso di emergere, la sensazione è che Massimiliano Allegri tornerà (o meglio, continuerà) a fare grande affidamento sul giocatore che, in fin dei conti, non lo ha mai tradito e che anzi si è convinto a restare in bianconero proprio grazie a lui: stiamo parlando di Adrien Rabiot, che dopo l'exploit della scorsa stagione ha iniziato questa nuova annata a un ritmo un po' più basso, ma che comunque è stato praticamente sempre impiegato mostrando, almeno nelle ultime uscite, segnali di crescita che fanno ben sperare. Ieri sera poi, con la maglia della sua Francia, un assist per il gol - bellissimo - di Kylian Mbappé valso il 2-0 finale.

E se è vero che Adrien - come ha dichiarato pochi giorni fa in un'intervista proprio dal ritiro della sua Nazionale - ama le sfide, tra cui quella che gli pone il tecnico livornese per migliorare il suo rendimento in zona offensiva, ecco che sicuramente il ritorno alla Continassa dopo la sosta coinciderà per lui con un momento particolarmente stimolante: quello in cui dovrà dimostrare alla Juve che sì, almeno su di lui si può davvero contare, che può essere lui a prendersi il centrocampo sulle spalle.