“Dobbiamo metterci nelle condizioni di prendere il prossimo Cristiano Ronaldo, ma questa volta di prenderlo a 25 anni”: così il presidente Andrea Agnelli, in un’intervista al Financial Times del 2018. Parole che spiegano la strategia di mercato della Juventus: quella di andare a caccia di giovani talenti, prima che esplodano e i costi diventino insostenibili. Il colpaccio, però, la Vecchia Signora l’ha fatto la scorsa estate, con l’acquisto di Federico Chiesa. Intendiamoci, Chiesa non è il prossimo Cristiano Ronaldo, perché è anche difficile immaginare che ci possa essere un prossimo Cristiano Ronaldo, soprattutto in un futuro immediato. L’ex Fiorentina, però, ad oggi sembra essere la vera punta di diamante della Juventus, il fuoriclasse in grado di cambiare la partita, di spaccare le difese avversarie e segnare gol pesanti, in Italia e in Europa. In attesa di Dybala, chiamato ad una stagione di alto livello, dopo il fallimento – non solo per colpa sua – di quella passata.
 
Juve, in Nazionale prima di Chiesa solo Baggio: il dato
IERI SERA - La serata di ieri e il gol con la Nazionale rappresentano semplicemente una conferma: in un anno la crescita di Chiesa è stata esponenziale. Da scommessa – spesso ritenuta strapagata -, l’esterno d’attacco è diventato un punto di riferimento nella rosa bianconera e di tutto il panorama calcistico italiano ed europeo. La consacrazione è arrivata ad Euro 2020, ma i tifosi juventini ne hanno potuto apprezzare le qualità nell’annata 2020/2021, dove è stato, senza dubbio, uno dei migliori, pur in una stagione complicata. Senza se e senza ma, la Juventus per tornare grande deve puntare su di lui: non può essere uno spaccapartite, una riserva di lusso, ma un calciatore che deve essere messo nelle condizioni di esprimere tutte le sue potenzialità, perché sono enormi.