Che fine ha fatto Iling-Junior? Beh, niente di che. Lo si trova lì in panchina o a bordocampo a scaldarsi, raramente in campo. Per lui, in questa stagione, 89 minuti totali, nemmeno una partita intera. Un crollo nelle gerarchie di Massimiliano Allegri che lo vede, ad oggi, come terza scelta sulla sinistra e con un futuro da mezzala.
 
La chiave di questa discesa nelle preferenze del tecnico livornese si può trovare in due momenti chiave. Uno è la partita della Juventus contro il Bologna: Iling sbaglia a livello difensivo, travolge Ndoye e viene graziato dall’arbitro che non concede il rigore. Da quel momento tanta panchina e 45 minuti nella sconfitta contro il Sassuolo.
 
Passo in avanti e andiamo alla doppia intervista di McKennie e Weah. “Cosa vi chiede Allegri?”, “Di difendere”, rispondono in coro i due statunitensi. Ecco qui, il mantra del tecnico bianconero: blindarsi dietro, dare solidità e poi ripartire all’attacco e sfruttare gli episodi. Insomma, in questo momento Iling-Junior scende nelle preferenze perché il suo livello di gioco difensivo non è considerato sufficiente, sicuramente inferiore a quello di Kostic e Cambiaso.
 
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Al di là delle panchine, i riflettori della Premier League restano accesi sull’esterno classe 2003 con diverse squadre che sarebbero pronte a farlo tornare a “casa”. Il contratto è in scadenza nel 2025, un suo addio anticipato nella sessione di mercato invernale è un’ipotesi concreta.