È quello che è successo in casa Juventus. La squadra che, una volta, spaventava le avversarie nel tunnel, ancor prima del fischio d’inizio, non fa più paura a nessuna, dal top club alla compagine che lotta per non retrocedere dalla Serie A. Oltre ai tanti problemi di gioco, dalla fase difensiva alla finalizzazione, infatti, questo gruppo si è dimostrato fragile mentalmente, incapace di rispondere agli episodi avversi, agli schiaffi.
Per questo, anche se alla lontana, come un’eco, le parole del tecnico livornese di oggi sembrano richiamare a quel periodo. “A nessuno è stato chiesto di vincere la partita da solo, le partite si evolvono, bisogna spingere quando si deve, rallentare quando si deve. Bisogna continuare. Fretta e ansia ti portano a sbagliare”. Ansia, voglia di “strafare”: Allegri nelle ultime settimane si è trasformato in psicologo. I primi frutti si sono visti contro il Bologna, ma la vera sfida sarà domani, quando all’Allianz risuonerà l’inno della Champions League.