Sarà una settimana decisiva e l'assist è presto fatto: mercoledì la Juve si gioca un pezzo di vita attuale e un altro di vita futura. C'è poco da girare attorno all'importanza economica, strategica e anche legata all'orgoglio, di un quarto di finale tutto sommato alla portata, comunque con la pressione del caso sulle spalle della squadra di Allegri. Che è pronto, che è carico, che ha un Vlahovic in splendida forma e riposato. Ma soprattutto una squadra che ha saputo, o in ogni caso sta imparando, a fare a meno di tutti gli elementi fondamentali. Ha digerito l'assenza di Chiesa, ha smaltito l'addio agli inserimenti di McKennie, ha fatto a meno pure di Dybala. Anche se è pronto al rientro. 

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TESTA ALL'OBIETTIVO - Una squadra più solida, che può contare su una compattezza incredibile e su una difesa - perfino orfana di Chiellini e Bonucci - in grado di non subire alcun contraccolpo. In Europa sarà un'altra storia, questo è sicuro. Ma i passi in avanti e i risultati utili di fila in campionato, quantomeno lasciano una scia di speranza a tifosi e ambiente. Per quanto possa essere arrivata malandata all'appuntamento, la Juve dà la sensazione di essere una squadra. Una squadra vera. Con ghiotte occasioni di superare il turno in Champions, con la massima ambizione di presentarsi alla sosta in vera corsa scudetto. L'Inter si è fermata: la Juve la ritroverà dopo la Salernitana e a impegni azzurri ormai conclusi. Sarà decisiva per il terzo posto? Dati alla mano, è così. Chi l'avrebbe detto.