Un sabato folle, pazzo, completamente senza senso. Juve-Inter rinviata a maggio e il motivo emerge questa mattina dai quotidiani. A spiegarlo è Tuttosport: la Lega ha spiegato che nella sua decisione ha pesato moltissimo il danno d'immagine. Tutti sono d'accordo che mandare in scena il 'classico italiano' con la cornice di pubblico praticamente inesistente sarebbe stato devastante per il calcio italiano. 202 televisioni collegate e un bando per la cessione dei diritti tv da recuperare: ergo, non esiste. 

NON HA DECISO AGNELLI - Secondo TS, non è stato Andrea Agnelli a decidere per i rinvii. La Juve ha sempre sostenuto che si sarebbe rimessa alle decisioni della politica, al primo posto c'era la salvaguardia della salute nazionale. Non era a favore chiaramente delle porte chiuse, ha cercato di tutelare il diritto di giocare coi propri tifosi e di prendere un incasso da 5 milioni di euro.

Juve-Inter in TV sarebbe stata una partita vietata ai minori
MINISTRO - ​Come racconta il Corriere della Sera, tuttavia, il numero uno della Lega sarebbe stato tempestato di telefonate. Il primo è stato Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, poi Massimiliano Fedriga, governatore leghista del Friuli: il primo voleva delucidazioni, il secondo il rinvio di Udinese-Fiorentina (come d'accordo coi Pozzo). L'accerchiamento è arrivato però attorno a Juve-Inter: Agnelli, mal disposto verso una partita blindata, ha preferito parlare direttamente con Spadafora.