C'è una Juventus con Locatelli e un'altra senza. C'è una Juventus con Chiesa e un'altra che non può farne a meno. C'è una Juventus con Vlahovic, e quando c'è, c'è davvero, è davvero una storia differente. Morale della filastrocca: se questa squadra mantiene tutti gli effettivi, in una condizione (diciamo) convincente, allora può giocarsela davvero per lo scudetto. E' questa, la sensazione a metà che lascia il pareggio con l'Inter. Più che una certezza, è una scia di convinzione. E' un "crediamoci", ma se poi non succede è anche normale così. Non ci si poteva aspettare chissà cosa. 

QUESTO DUSAN - Difficile però non provare un brivido vero davanti alla prestazione di Vlahovic. Da centravanti. E da giudicare perciò al di là del gol, ma partendo naturalmente dalla rete. Ha messo a tacere le critiche e ha potuto permetterselo, eseguendo il copione prospettato da Allegri sin dal suo arrivo. Cioè: tenere botta, far salire la squadra, giocare di sponda e d'interno con i compagni. Mille volte si è detto che no, non poteva farlo. Mille altre volte Dusan ha risposto che sì, sa farlo, può farlo. Deve solo essere accompagnato da una condizione dignitosa e da una squadra in grado di supportarlo in tutto e per tutto. La palla di Chiesa è certamente un cioccolatino da scartare: è stato persino facile. Tutto il resto, cazzotti virtuali compresi, è diventata arte necessaria e fondamentale. Ha alzato il baricentro come il morale. 

Juve-Inter 1-1: decidono Vlahovic e Lautaro, i bianconeri restano secondi
CONTINUARE - DV9 diventa allora il marchio fondamentale. Un indiscutibile punto di ripartenza. Perché se la Juve vuole crescere, e farlo ad altezza Inter, deve passare obbligatoriamente dallo sviluppo del suo riferimento offensivo. Nella conferenza pre partita, ad Allegri è stata posta una domanda che parte da un dato e svela un mondo: quando Dusan è arrivato alla Juventus aveva gli stessi gol di Lautaro. Quest'ultimo è diventato un bomber di livello europeo, il serbo no. Ha margine per recuperare, partite per diventare fondamentale. Questo step, e Allegri lo sa, è fondamentale per lottare concretamente per lo scudetto.