Juve, l'assenteismo sul lavoro si paga: un mese di stipendio in beneficenza!
di
Marco Bernardini
Tutte le sconfitte bruciano, ma esistono modi differenti di subirle. Quella patita dalla Juventus, ieri sera, contro il Chelsea fa parte della categoria inaccettabili e inammissibili per come si è sviluppata e per come è finita. Al di là delle quattro reti che li hanno letteralmente sepolti, i giocatori bianconeri praticamente non hanno mai partecipato alla gara e, nel secondo tempo, addirittura sembravano essere rimasti negli spogliatoi. Una vergogna biblica che giustificava ampiamente le “ola” e gli sfottò del pubblico londinese e che imponeva ai tifosi italiani una mortificazione assolutamente immeritata.
Le giustificazioni addotte dai diretti interessati a fine gara hanno addirittura accresciuto il senso di disagio e il sospetto della presa in giro. Lo stesso Massimiliano Allegri, persona fornita di una discreta moralità e di buon senso del dovere, è miseramente scivolato su di una frase che mai avrebbe dovuto dire “Primi o secondi non è importante. Ci siamo qualificati e basta. Per questo ho fatto i complimenti ai ragazzi”. Trattandosi di Juventus, con tutto ciò che comporta la sua tradizione, il discorso è perlomeno demenziale o comunque anti storico.
L’alibi principale per motivare la clamorosa dèbacle è quello della stanchezza fisica e mentale di un gruppo che in campionato s è appena timidamente ripreso dopo un avvio sconcertante. Lavorare stanca, è cosa nota a tutti, ma in questo caso il teorema non regge. A parte che il Chelsea aveva sulle spalle il medesimo carico di fatica dei bianconeri, un conto è lottare e rimanere senza fiato un altro stare lì a fare le belle statuine in mezzo al campo.
Ora arriverà l’Atalanta di Gasperini, un allenatore il quale non ammette deroghe sul piano del lavoro e dell’impegno. Qualcuno, per la Juve, invoca un ritiro coatto fino al giorno della partita. Secondo me, visto l’andazzo dei signorini, lascerebbe il tempo che trova. La sola arma che i giocatori temono e soffrono è quella che va a toccare il loro conto in banca.
Ebbene, come accade per tutti i lavoratori di questo mondo, se non ti presenti al tuo posto e non hai giustificazioni per motivare l’assenza vieni punito economicamente. Un mese di taglio sullo stipendio da evolvere in beneficenza ai tantissimi che ne hanno bisogno sarebbe moralmente e praticamente gesto onesto per la Juventus. Per tutti. Anche per Allegri, Nedved e lo stesso Andrea Agnelli. Le scuse, questa volta, non bastano.