Da quando è diventata di dominio pubblico l'indagine sulle
plusvalenze della
Juventus si è parlato di una - ormai - famosa
carta relativa all'operazione che ha portato
Cristiano Ronaldo a Torino nell'estate 2018. La procura, imbeccata dalle intercettazioni, la sta cercando. Ma di cosa si tratta?
OPERAZIONE CR7 - Come ricostruito dalla
Gazzetta dello Sport, il contratto che ha segnato il passaggio di CR7 ala Juventus è stato firmato in una villa nei pressi dell'aeroporto di Malpensa. Proprio lì, il portoghese ha siglato l'accordo:
31 milioni di euro netti a stagione per quattro anni, l'ingaggio più alto di sempre nella storia del nostro calcio.
LA CARTA CHE NON DEVE ESISTERE - La Procura di Torino si è concentrata su una frase in particolare, pronunciata e intercettata, relativa a una "carta famosa che non deve esistere teoricamente". Si tratterebbe di una "scrittura privata concernente il rapporto contrattuale e le retribuzioni arretrate" di
Cristiano Ronaldo.
LE IPOTESI DELLA PROCURA - Secondo la
Gazzetta, i sospetti della Procura sarebbero quindi tutti relativi a stipendi arretrati. Questo perché la Juve, nelle stagioni 2019-20 e 2020-21, a causa del Covid, ha stretto accordi con i calciatori per posticipare (o cancellare) il pagamento di alcune mensilità. Il motivo? Non pesare ancora di più su un bilancio già fiaccato dalla pandemia. La “carta famosa”, che non è ancora saltata fuori, potrebbe riferirsi a
retribuzioni arretrate. L'operazione che ha portato CR7 a Torino non è comunque tra le 62 oggetto di indagine (42 delle quali con la Juventus protagonista).