Sognare non costa nulla. Ma più i sogni sono grandiosi, più il risveglio rischia di rivelarsi amaro. Per i tifosi e gli appassionati juventini conviene, dunque, non coltivare troppe illusioni perchè, prima di tutto, bisogna porre rimedio agli errori passati. Per esempio al cosiddetto mercato “Toppa e Occasione”.

Vedi le varie operazioni Ramsey, Arthur, Zakaria e, in fondo, anche gli stessi Rabiot e Locatelli. Visto il costo basso si sperava di tappare un buco in un modo o nell' altro senza prima fare un piano strategico. Non di valutare il valore tecnico atletico d'un giocatore e il contesto in cui utilizzarlo, bensì di riempire una casella. Per la verità, Locatelli non è costato poco, non era un'occasione ma si è totalmente sbagliata la sua valutazione: qualcuno lo ha considerato un nuovo Vidal è ha sbagliato di grosso. Sugli altri si sa come è andata. Il risultato è stato, anche grazie a McKennie (mezza occasione), un centrocampo mediocre, lento e involuto. Se la Juve vuole rifondarsi deve cambiare quest' atteggiamento da saldi più o meno last minute e ipotizzare un'intelaiatura, prima teorica e poi pratica. E invece, vedi Lukaku, pare ricascarci.

Lukaku fuori rosa e senza pretendenti: 'Abituato a fare harakiri'
Siccome Allegri non riesce a trovare in Vlahovic (23 anni) il centravanti ideale capace di fare a spallate da centrocampo in su, ecco che vorrebbe il gigantesco trentenne da buttare nella mischia con lanci lunghi, qualche cross e poi di riffa o di raffa, sperare in una zampata definitiva. L'impressione è che si continui a cercare nella vetrina delle occasioni per adattarle, spesso illusoriamente, ai propri bisogni, poi troppo puntualmente, disattesi. Kessie, invece, non pare un'occasione. Sembra propria quel centrocampista di lotta e di governo tanto utile, ma non è pronto a venire. Ha mercato e prima vuole valutare altre offerte. Davvero alla Juventus stanno pensando bene di affiancare all' enigma Pogba, l'enigma Lukaku? Giocatori entrambi problematici che, tra l'altro, hanno fatto di certa confusione caratteriale la propria bandiera, nonostante l'aiuto di consiglieri spirituali, adusi a pratiche ancor vive in certo animismo africano, che non pare abbiano dato, fin qui, i risultati sperati.