La Juve, che vorrà tornare alla vittoria, a tutti i costi. E per questo ha richiamato uno degli allenatori più vincenti della sua storia: Massimiliano Allegri. L’Inter che, con tutte le difficoltà societarie e Simone Inzaghi appena sedutosi sulla panchina, proverà a riconfermarsi. Il Milan, che dà continuità con Stefano Pioli. Spalletti, che sta riportando entusiasmo nella piazza di Napoli e ha voglia di rivalsa. Mourinho a Roma, non serve aggiungere altro. Per concludere, il ritorno di Maurizio Sarri, nuovo allenatore della Lazio, dopo la parentesi in bianconero. Si prospetta una Serie A infuocata e, i primi fuochi d’artificio, sono già esplosi nell’aria, o in conferenza stampa, sarebbe meglio dire.
SARRI E ALLEGRI – “Qui ho visto le caratteristiche giuste per poter farmi esprimere le mie doti. Nella squadra vedo i presupposti per offrire il calcio che piace a me. In questo momento avevo bisogno della Lazio, di questo tipo di Club. Qui credo ci siano le possibilità che aspettavo, mi aspetta un percorso lungo per trasmettere la mia filosofia di calcio ai miei calciatori. Non esiste vincere senza bel gioco”. Queste le parole di Maurizio Sarri oggi in conferenza stampa. In molti, unendo i puntini e le precedenti dichiarazioni dell’allenatore, ci hanno letto una frecciata alla Juventus. La questione, però, è ancora più profonda. La verità è che Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri, grazie ai loro risultati, alle loro personalità, al peso specifico che hanno acquisito nel calcio italiano, hanno polarizzato l’opinione pubblica, creando due lati della barricata: risultatisti e giochisti.
Lazio, la frecciata di Sarri alla Juve: 'Qui persone con la mia idea di calcio, non esiste vincere senza bel gioco'
RISULTATISTI E GIOCHISTI – Il bel gioco: come mantra per arrivare alla vittoria. Corto muso: non importa come, l’importante è che la vittoria arrivi. I giocatori messi a servizio del piano tattico, o il piano tattico che esalta le qualità dei giocatori a disposizione. La costruzione dal basso, o palla lunga a cercare le punte. Come si diceva, due fronti avversi che, da alcuni anni, animano le discussioni sul calcio nei talk e sui social, tirando per la giacchetta questo o quel personaggio, questo o quel preciso episodio sul campo che dimostrerebbe la propria teoria. Questa discussione, spesso personalizzata in Sarri contro Allegri, è probabile che abbia ugualmente condizionato, in alcuni casi, le dichiarazioni dei due, personaggi e leader di una fazione. Per tutti gli spunti qui elencati, la Serie A di quest’anno assume un sapore particolare. Le prime scintille ci sono già state, ora si aspetta la prima conferenza stampa di Allegri. Poi, però, il tempo delle chiacchiere terminerà e, ancora una volta, sarà il campo a parlare e a dare ragione – per chi la cerca – ad un fronte o ad un altro.