Il più classico dei "E se..". E se Pogba fosse stato a disposizione per tutta la stagione? Cosa ne sarebbe stato di questa Juventus? Come sarebbe cambiata, per che obiettivi avrebbe lottato? Ieri contro il Lecce, una prima finestra aperta su quella possibilità, lampi del vero Paul dopo una stagione disastrosa e da archiviare quanto prima, ma non senza provare a lasciare traccia in questo finale.
 
 Prima di tutto una certezza. Per qualità tecnica, per pura classe: Pogba è il centrocampista migliore nella rosa della Juventus, uno dei più forti in Italia. Capace di fare la differenza in Serie A, di cambiare il volto di un match con una giocata, un dribbling decisivo, un’imbucata per i compagni.
 
Chirico a caldo: 'Juve, sofferenza pure con il Lecce. Solito burocratico Var. Parliamo di Pogba?'
Il livello del centrocampista francese è talmente alto da poter fare la differenza, come dicevamo, anche da fermo. In molti, sui social, ieri hanno ironizzato: “Sembra di veder giocare una vecchia gloria”. Esagerati e ironici, come i tifosi possono essere sul web. Inevitabile, però, notare come Pogba sia ancora molto, molto lontano dalla forma migliore e che questa, molto probabilmente, si vedrà solo nella prossima stagione dopo aver fatto una preparazione estiva completa.
 
Ma oltre la forma fisica manca ancora altro e forse è la cosa più preoccupante. Pogba ha paura. È sembrato evidente ieri in almeno due occasioni, quando il francese avrebbe potuto caricare il tiro dalla distanza e riportare tutti indietro nel tempo come un flashback e, invece, ha deciso di passare palla al compagno. In quei momenti è sembrata chiara la paura del francese di farsi nuovamente male, tutti i condizionamenti di una stagione che pesano nel fisico e nella testa, soprattutto, del calciatore.
 
Tempo al tempo, come detto la miglior versione di questo Pogba si vedrà solo nella prossima stagione. Intanto ci godiamo il ritorno e, come immaginavamo, è sempre un bel vedere.