DELLI CARRI 5: palla al piede va sempre in difficoltà, e quando si tratta di difendere Kameraj non lo aiuta di certo. Soffre per tutta la gara, come l'intero reparto.
VOGLIACCO 5: il capitano non riesce a condurre la squadra. In palese difficoltà per tutta la gara, soffre costantemente gli inserimenti dei laziali. Non prende mai le misure.
ZANANDREA 5.5: il più attento in fase difensiva, ma ovviamente paga il crollo generale. È anche l'ultimo a mollare in una partita in cui spesso sembra mancare anche la voglia. Palla al piede si disimpegna meglio di tanti compagni che giocano più avanti.
DI PARDO 5.5: ci mette grinta e voglia, anche se i problemi si ripresentano identici dall'iniio del campionato. Per lui e per la squadra. Prova ad accendersi, ma troppe volte lo fa a testa bassa. (dal 60' CALIGARA 4.5: dopo Napoli, altra panchina. Dal Canto lo manda in campo nel momento più difficile, ma lui fallisce ancora la prova di maturità. E non solo quella. Calcia fuori anche il rigore del 2-2, che, mentalmente, affossa definitivamente la Juve. Continua il suo periodaccio)
NICOLUSSI CAVIGLIA 5.5: è l'unico costante segno di vita che dà la squadra. Palla al piede prova sempre a inventare qualcosa, anche se non è sempre preciso. Sfiora il gol con una delle sue bellissime punizioni. Il palo gli nega la gioia del gol (dal 60' CAMPOS 5: è entrato in campo, ma qualcuno potrebbe chiedere conferma. Non si vede mai)
TRIPALDELLI 5.5: a volte forza troppo la giocata, provando a infilarsi in corridoi che non ci sono, ma è comunque uno di quelli che in avanti riesce a proporsi con più costanza e con più qualità. Mostra di saper mettere in mezzo anche otimi palloni, ma non c'è mai nessuno a sfruttarli.
OLIVIERI 5.5: segna e fa pure un gran bel gol, ma il suo apporto finisce lì. Corsa e poco altro, senza riuscire mai a trovare la giocata giusta. Vale comunque l'alibi che hanno tutti gli attaccanti della Juve in questo avvio: troppo spesso è abbandonato a sé stesso.
All. DAL CANTO 5: un'altra sconfitta, in una partita che sarebbe stata da vincere a ogni costo. La squadra si presenta meglio del solito, reagendo anche allo svantaggio, ma poi crolla. Tempo tre minuti, la Juve è di nuovo sotto. Dopo il rigore sbagliato da Caligara, poi, è crollo totale. Mancano consapevolezza e convinzione e all'orizzonte non si vedono.