I PRIMI PASSI - "Mi ha colpito subito e sono stato io a metterlo a fare il quinto, invece che da esterno basso nel 4-4-2. Con me ha iniziato a giocare a destra, pur essendo un mancino. Un modo di giocare atipico, ma aveva il vantaggio di poter andare sempre dentro al campo. In pochissimo tempo è diventato un titolare inamovibile, fece tre mesi straordinari: aveva l'assist, la giocata giusta, il cross, il passaggio sempre corretto. E a destra era imprevedibile, poteva anche fare la mezzala. Dopodiché si è dovuto fermare".
TROPPA ESALTAZIONE? - "No, direi di no. Sa prendere il meglio da tutto ciò che gli capita. Di sicuro lavorerà ancora di più per confermarsi, anche perché la Juventus non ha 11 titolari, ma 24. Tutti giocatori di alto livello. Andrea saprà gestire l'attenzione mediatica".
CONVOCAZIONE IN NAZIONALE - "Per me sì, ce ne sono pochi forti come lui. In più può adattarsi ad ogni modulo. La Juventus ci ha creduto tanto e Giuntoli, che è il migliore in Italia, non ci ha pensato neanche un secondo a toglierlo dal mercato. Ci sarà un motivo, no?".