SENZA CALCIO... - "Ho visto tanti miei amici fare una brutta fine, alcuni morti, alcuni arrestati, se non avessi giocato a calcio non saprei cosa avrei fatto ma credo una fine brutta".
L'INFANZIA DIFFICILE - "Il mercato del capo dove sono cresciuto è un quartiere non semplice in cui abitare, ho visto da piccolo gente che spacciava e rubava, troppa gente che si brutta nella malavita."
LA LONTANANZA DAL PADRE - "A 6 anni e mezzo i miei genitori si sono separati, all'inizio avevo un rapporto buono con mio padre poi per 4-5 anni non si è fatto più sentire."
I PRIMI PASSI - "Ho sempre giocato per strada con i miei amici e ritrovarmi in un campetto è stato bello. Poi c'è stato l'acquisto del Palermo. I miei nonni c'erano sempre, qualsiasi gol segnassi andavo dove erano e li allungavo le mani".
LA CHIAMATA DELLA JUVE E LA SCELTA - "Ero in videochiamata con mia zia e mi ricordo aveva fatto un cartellone con scritto "Inter o Juve?". Lì avevo capito che mi volevano e ho risposto Juve. Perché? Perché la Juve e la Juve".
PRIME DIFFICOLTA - "All'inizio quando mi sono trasferito è stato difficile. A metà stagione sono sceso a Palermo e non volevo più tornare a Torino. Mi mancava una figura di riferimento come mio nonno".
L'ESORDIO - "Con Pirlo mi ricordo che giocavamo con la Spal, mi guardò e mi disse di andarmi a scaldare. Tremavo, quasi non respiravo più. Ero orgoglioso per tutti i sacrifici che avevamo fatto con la mia famiglia".
IL GOL CON IL CHIVAS - "Sono rimasto scioccato, non ci credevo in quel momento".
DI SEGUITO IL VIDEO COMPLETO CON IL RACCONTO ANCHE DELLE PERSONE CHE SONO STATI VICINI A MARCO.