A inizio settimana, prima della partita contro lo Spezia, vi abbiamo presentato lo specchietto di tutto il calendario delle tre squadre che si stanno contendendo lo scudetto: Juventus, Inter e Milan. Buona la prima, anzi buone le prime due per i bianconeri: successi convincenti contro Spezia e Lazio. Certo, il percorso è lungo e, se Ibra & co. sembrano ormai ridimensionati, la squadra di Conte ha lanciato la fuga e ora si trova a +7, con la possibilità di ristabilire il +10 nel monday night contro l'Atalanta. Sarà questo marzo, già ben cominciato, a dare alla Juve la risposta definitiva sulle "percentuali di probabilità" di poterlo inseguire. Un condensato di 6 partite in 3 settimane, prima della pausa-nazionali di fine mese.

IL CALENDARIO - Come accennato prima, nessuno qui vuole illudere che sia un'impresa facile. Ma vi sottoponiamo la riflessione avanzata da Tuttosport all'indomani del 3-1 dell'Allianz Stadium sulla formazione capitolina: "In questa rincorsa i bianconeri devono ancora giocarsi la carta Napoli: il recupero della partita in casa che non si era disputata alla 3^ giornata e che è stata finalmente messa in calendario mercoledì 17, alle 18:45. Una possibile vittoria renderebbe più gestibile una classifica che potrebbe essere rafforzata da un marzo sì di superlavoro, ma con avversarie ampiamente alla portata come il Cagliari in trasferta domenica prossima e il Benevento in casa il 21. E resta, sullo sfondo, lo scontro diretto con l'Inter della penultima giornata, a metà maggio a Torino, quello che potrebbe pronunciare la parola definitiva in chiave scudetto."

I GIOCATORI - E poi sono i giocatori stessi a crederci. E non parliamo dei soliti senatori, ma di giocatori che costituiscono l'ossatura della "nuova Juve". Riecheggiano ancora alla Continassa le urla di ieri sera di Merih Demiral e Alvaro Morata. Il difensore turco coni il suo "Siamo la Juve, ca**o" e il centravanti spagnolo con la sua esultanza di pura rabbia dopo le difficoltà, e quel grido "Qui non molla nessuno!". Senza contare il tono meno urlato e più pacato adottato da Federico Chiesa e Dejan Kulusevski ogni volta che si presentano a microfoni e telecamere: poche parole, un concetto chiarissimo, la Juve è sul pezzo fino alla fine e in testa ha sempre e solo lo scudetto! Loro ci credono, e voi?