L’ultima uscita, in ordine di tempo, è stata quella del ministro della salute Roberto Speranza che, nel suo intervento in Senato, ha detto: “Il 20 ed il 21 giugno riprende il campionato di serie A a porte chiuse, ma siamo già orientati ad autorizzare le semifinali e la finale di Coppa Italia che si disputeranno rispettivamente il 12, il 13 ed il 17 giugno prossimi”. Parole quantomeno intempestive, che lasciano per certi versi a bocca aperta: mancano 48 ore al fischio d’inizio della partita, la Rai ha già orchestrato palinsesto e pubblicità per la trasmissione in diretta, e in chiaro, della sfida, e il Governo è ‘orientato’ ad autorizzare la disputa dell’incontro? Sembra paradossale, ma è tremendamente reale.
Poi, una scelta che può imporre cambiamenti sostanziali per le squadre impegnate, sia per strategie e atteggiamento in campo che per scelte generali: qualora il risultato, al termine del secondo tempo, fosse ancora in parità, non ci saranno i tempi supplementari. Si andrà direttamente ai rigori. Una modifica al regolamento della Coppa, a competizione in corso, valido solo per questa stagione, per semifinali e finale. Il tutto per accorciare i tempi e ridurre al minimo indispensabile lo sforzo dei calciatori. Per fare un esempio pratico, qualora al 90’ Juve e Milan fossero sul punteggio di 1-1 (lo stesso della gara d’andata) si andrebbe direttamente alla lotteria dei rigori.