SULLA TRATTATIVA - "Ho sempre approcciato le questioni di mercato con calma. I miei agenti se ne occupano. Io sono focalizzato solo su giocare a calcio, è la cosa più importante per me. Al mio agente ho detto di non disturbarmi se non c’era un’offerta concreta, ma di chiamarmi se c’era qualcosa di serio. E dopo Marsiglia-Nantes, terza partita di campionato, mi ha chiamato dicendomi che la Juve era interessa a me. I giorni successivi è volato a Torino per parlare. E’ stata la prima volta in cui ho scoperto che la Juve mi voleva. Sapevo che dovevano avere un contatto tra di loro, ma se non c’era niente di concreto non volevo entrarci. Il mio agente mi ha chiamato quando l’interesse per me è diventato serio".
SU DEPAY - "Non sono mai stato interessato alla situazione del trasferimento di Depay. Sapevo che c’era un’interesse per lui, ma niente altro. Non ci ho pensato. Se qualcuno mi vuole e ci sono offerte concrete, al mio agente dico di chiamarmi. Ma se non c’è niente di concreto io semplicemente penso a giocare a calcio. Cosa è successo prima del mio trasferimento? Cosa voleva la Juve? Perché Depay non è arrivato? Non me lo sono chiesto perché non avevo abbastanza informazioni".
LE CHIAMATE DI SZCZESNY - "La cosa più divertente è che ogni volta che ero vicino alla Juve, mi chiamava. In quel momento, quando ero molto vicino, mi ha chiamato per ultimo. Non so come ha scoperto del trasferimento, ma presto, quando mi ha chiamato, non ne è uscito nulla. E’ stata una buona cosa che non mi ha chiamato quando il trasferimento è venuto fuori".