Sente la musichetta della Champions League e si scalda. Che sia l'Europa l'habitat naturale di Alvaro Morata? Protagonista di una prima parte di stagione con alti e bassi, l'attaccante spagnolo è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domani contro il Villarreal, assicurando che la squadra è "pronta per sognare", perchè "prima o poi arriverà anche il momento della Juve". Per "quel" momento, però, è necessario il contributo di tutti. 
A iniziare dal bomber classe 1992, appunto, che da possibile partente nel mercato di gennaio si è trasformato in un rinforzo prezioso per Massimiliano Allegri, che nella gara di andata degli ottavi non esiterà a fare affidamento su di lui. Anche perchè il rendimento del numero 9 bianconero in Champions è quantomeno interessante: nei ricordi dei tifosi sono ancora vivi i gol - 5 in 12 partite, a cui si aggiungono 2 assist - con cui Morata ha contribuito in maniera determinante al raggiungimento della finale di Berlino del 2015, poi persa contro il Barcellona. Anche nella scorsa stagione, quando la "spedizione" europea della Juve è stata meno fortunata, lo spagnolo aveva sicuramente fatto la sua parte con 6 reti in 8 presenze, al fianco di Cristiano Ronaldo. 2, invece, i centri nell'attuale edizione del torneo, in un totale di 345 minuti giocati, contro Malmö e Zenit. 
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Ora c'è il Villarreal, e se è vero che Morata ha espresso l'auspicio che il nuovo compagno Dusan Vlahovic possa "aiutare la squadra con un gol", altrettanto forte è il suo desiderio di essere decisivo in prima persona, inserendo il suo nome sul tabellino dei marcatori. "Mi piacerebbe segnare di più, ma l'importante è vincere", ha detto ai microfoni di Mediaset. Idee ben chiare, dunque, per un ragazzo che vuole ancora ritagliarsi un ruolo da protagonista. Che possa essere lui, come sette anni fa, l'uomo-Champions della Juve?