Che il post partita, ieri sera, non fosse stato dei più distesi lo si era capito verso le 23:30, anche se non era difficile immaginarlo già prima. Quando Allegri, apparso esausto, quasi svuotato di ogni energia nervosa, appare davanti ai microfoni di Dazn in evidente ritardo rispetto alla solita tabella di marcia del posticipo serale. Ad accendere la luce su quanto successo nella pancia dell’Allianz Stadium è il Corriere di Torino: “La parte seconda continua dopo la partita, in un bisticcio contenuto nella norma della rabbia post-partita ma che un po’ sintetizza il senso di frustrazione della Juve. E di Allegri, per una partita pareggiata, dopo averla condotta sull’1-0. Negli spogliatoi dell’Allianz, domenica sera, ci sono state altre discussioni, tra giocatori, tanto che alla fine il tecnico si è presentato davanti alle tv dopo circa mezz’ora, lui che solitamente è Speedy Gonzales”. La parte prima, a cui si fa riferimento, è quella del diverbio tra Szczesny e Rabiot sul posizionamento del francese nel calcio d’angolo che porta al pareggio di Rebic.

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SPACCATURA GENERAZIONALE – Nel ciclo di vittorie della Juventus, è sempre stato posto l’accento sull’unità del gruppo, fattore fondamentale per continuare a macinare vittorie e record. Al contrario, oggi la Vecchia Signora colleziona risultati insoddisfacenti e record negativi. Ad aumentare le tensioni, all’interno dello spogliatoio, quella che potrebbe essere definita una vera e propria spaccatura generazionale: “E qui veniamo al nocciolo di quel che pare un problema su cui lavorare, per la Juve che verrà: la sensazione è che la squadra sia unita nel corpo ma non sempre nell’anima. In ciò che bisogna fare, soprattutto, per vincere. C’è la vecchia guardia, o quel che ne rimane, grandi giocatori ancora, che conosce a memoria il manuale di istruzioni allegriano (…) E poi c’è la Meglio gioventù, sbarcata a Torino un paio di anni fa, con il vento della rivoluzione (del gioco): dal Sarrismo al calcio liquido di Pirlo. Un discorso che riguarda pure De Ligt, comprato per alzare la linea difensiva a 40 metri dalla porta.”