Il tecnico della Juve Next Gen Massimo Brambilla ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport.

PRIMO BILANCIO - "E infatti il primo bilancio è largamente positivo: mi sono subito trovato a mio agio con il direttore Manna, con lo staff e con i ragazzi".

NUOVA ESPERIENZA - "L’intenzione di intraprendere una nuova esperienza l’avevo maturata già da un po’, l’Atalanta ne era al corrente. Avevo ricevuto diverse proposte da prime squadre, ma quando hanno chiamato i bianconeri non ci ho pensato un solo attimo". 

SECONDE SQUADRE - "In Primavera ci sono tanti giovani bravi, che però devono ancora crescere tanto. Quello che avviene in Next Gen, dove impari a confrontarti con veterani che ogni domenica si giocano la vita. Ci si deve adattare, ovviamente, ma qui ci sono il tempo e il modo per farlo". 

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RISPETTO AL PRESTITO... - "Innanzitutto si resta all’interno del proprio club: questo tipo di continuità incide. La seconda squadra, inoltre, ti fa anticipare di un anno almeno il percorso di crescita: quella stagione che altrove affronti da fuori quota della Primavera, qui la vivi già tra i professionisti". 

SERIE B - "Sinceramente non mi pongo la domanda: l’obiettivo è disputare un buon campionato, ma la priorità resta quella di far crescere i singoli giocatori, pur in un contesto in cui i risultati e la classifica hanno un peso. Far capire a un giovane l’importanza della vittoria è uno dei passi nel percorso di crescita". 

AMBIENTE JUVE - "Mi è bastato entrare per la prima volta a Vinovo, in realtà: le strutture e l’organizzazione sono impressionanti. Si tratta di una seconda squadra che, però, è vissuta a tutti gli effetti con il livello di professionalità della prima". 

RICETTA - "L’unico ingrediente che conta davvero è il lavoro in settimana. In avvio non abbiamo avuto risultati eccellenti, ma un periodo di adattamento è fisiologico per i tanti ragazzi appena usciti dalla Primavera". 

ALLO STADIUM - "Sarà una grande esperienza, per i giocatori dev’essere uno stimolo. Ma, al contempo, la partita andrà approcciata come tutte le altre, con serenità e senza eccessive pressioni". 

VERSO LA PRIMA SQUADRA? - "Certo, anche se loro lo sanno già. Le porte sono sempre aperte, lo dimostrano le ultime stagioni e anche il fatto che spesso vengano chiamati alla Continassa per allenarsi in mezzo ai campioni. Ai miei ragazzi chiederò solo di scendere in campo con la gioia nel cuore".

QUI LA SECONDA PARTE DELL'INTERVISTA