Dean Huijsen ci mette la firma, è proprio il caso di dirlo. Il giorno prima il suo entourage raggiungeva l’accordo con la Juventus per il rinnovo di contratto – un quadriennale -, 24 ore dopo l’olandese legittima la nomea di difensore eurogol con una doppietta che contribuisce a trascinare la Next Gen in finale di Coppa Italia. Una deviazione in area, specialità della casa, e poi il gol che non ti aspetti, che fa alzare in piedi tutto il Moccagatta. Uscita palla al piede, accelerazione per liberarsi del pressing foggiano, arrivato ad una manciata di metri dal limite dell’area un missile che bacia la traversa e si infila in rete.
 
   
I compagni si mettono le mani nei capelli, quasi a dire: “Ma cosa ha fatto?”. Incredibile, per un ragazzo che poco più di un mese fa giocava e si allenava con la squadra Primavera di Montero. Più gioiosi che increduli – perché loro sì, sulle sue qualità non hanno mai avuto dubbi -, i dirigenti seduti in tribuna. Gli occhi brillano, il sorriso e le esultanze non si possono contenere: c’è la gioia del gol, certo, ma anche quella di chi ha prima scoperto un talento puro come quello di Huijsen e poi lo ha blindato, ha messo il gioiello sotto una teca impenetrabile. Big club europei, ci avete provato, ma di qui non si passa.
 
Juve Next Gen, l'omaggio a Huijsen: 'Quando non ti accontenti e...' FOTO
E dire che la partita non era partita nel migliore dei modi. Intervento scomposto, piede alto e ammonizione dopo 5 minuti. Episodi che possono condizionare una partita intera, ancor di più se parliamo di un ragazzo di 17 anni alle prime partite tra i professionisti. Ma c’è chi, come lui, nel sangue ha talento misto al ghiaccio e allora l’anno di nascita impresso nella carta d’identità diventa relativo, un semplice numero.
 
“Non è un caso”, ha raccontato Brambilla a fine partita, riguardo il percorso di crescita del difensore. Non lo è, è il frutto di un lavoro di scouting prima e valorizzazione poi. L’ambizione, che non gli è mai mancata, è quella di rifare il percorso di Miretti, Iling e Soulé. Le premesse sono ottime.