Il problema, lo abbiamo capito, è che non c’è alcuna certezza circa le tempistiche della ripresa della Serie A: ad oggi, si possono solo fare delle ipotesi. Nella migliore di queste, si dovrebbe riprendere l’attività fra fine aprile e inizio maggio, per concludere regolarmente a fine giugno. Ci sono poi ovviamente anche le ipotesi peggiori, che vanno dalla totale cancellazione della parte rimanente della stagione, fino a una ripresa ulteriormente posticipata in avanti (fine maggio? Giugno?). Pensando alle eventualità peggiori, nell’impossibilità di disputare tutte le partite ancora mancanti (o parte di esse), la domanda che tutti si fanno è questa: come sarà assegnato lo scudetto?
Di fronte a queste soluzioni, gli spifferi che ci arrivano dalla Continassa ci riferiscono di una Juve totalmente contraria all’ipotesi playoff (quella caldeggiata, invece, dal presidente della Figc Grabriele Gravina). Troppo ingiusto, si dice, rimettere in gioco con la formula dei playoff squadre che, Lazio a parte, navigano al momento a svariati punti di distacco rispetto a quella di Maurizio Sarri. I playoff inoltre, nonostante l’emergenza, sarebbero un cambiamento delle regole in corsa troppo vistoso, a dispetto dei valori sportivi emersi nella stagione.
Tutti noi ci auguriamo ovviamente che l’emergenza coronavirus passi, che si riprenda a giocare e che non si debba arrivare a dar risposta alle due precedenti domande.