Come se non bastasse, in casa Juventus si apre un nuovo caso oltre a quello riguardante l’esame farsa sostenuto da Suarez, in cui sono indagati Fabio Paratici e legali del club Luigi Chiappero e Maria Turco. Questa volta, l’indiretto interessato è Cristiano Ronaldo, quello diretto suo fratello Hugo Dinarte Aveiro, che cura gli interessi del fenomeno portoghese, firma i contratti, gestisce il Museo CR7 a Funchal e dirige tutto il merchandising che genera l’asso della Juve. Il 45enne sarebbe indagato per una truffa nei confronti della Pegaso, azienda di Torino, per la produzione di uno stock di magliette.

Andiamo con ordine. Come riporta La Stampa, il patron della società torinese Rocco Valenti ha accusato l’azienda gestita da Hugo (la cui maggioranza spetta a Ronaldo), la Mussara, di aver incassato 500mila euro per una grossa quantità di magliette CR7Museu, salvo poi contestargli l’autorizzazione. 150 di questi, versati ad un intermediario spagnolo. Il nodo della presunta truffa risiede nel fatto che Mussara non avrebbe mai dato il via libera alla produzione, mentre Pegaso avrebbe la documentazione necessaria per testimoniare il contrario, ovvero l’ok alla produzione.

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In ogni caso, nonostante lo stop imposto dalla Mussara, la società del fratello di Ronaldo avrebbe preteso l’acquisto, da parte di Pegaso, delle maglie già prodotte a 4 euro al pezzo, per poi mandarle al macero. Non è tutto, perché qualche membro dell’azienda del capoluogo piemontese avrebbe scoperto che alcune di queste magliette sono finite sul mercato, in vendita proprio al museo di CR7. Prezzo 40 euro. Come riporta La Repubblica, ci sarebbe una causa civile in corso in cui la Pegaso intende smascherare la truffa. Allo stesso tempo, la Procura di Torino ha aperto un fascicolo nei confronti di Hugo.