A preoccupare, ora, è la "manovra stipendi", per cui si sta facendo avanti lo spettro di un'ulteriore penalizzazione. A mettere in allarme il popolo bianconero, però, c'è anche il nuovo filone del caso plusvalenze, anche se in questo caso la Juventus potrebbe - ma il condizionale è d'obbligo - non essere coinvolta se non marginalmente. Nel mirino della Procura FIGC, piuttosto, sarebbero entrate Atalanta, Sassuolo e Udinese, tutti club con cui la Signora ha fatto affari negli ultimi anni.

Nelle carte dei pm torinesi, spiega Tuttosport, è emersa ad esempio la scrittura privata firmata da Luca Percassi contestualmente alla cessione di Dejan Kulusevski alla Juve: l'amministratore delegato bergamasco si era impegnato ad acquistare a titolo definitivo un giocatore (senza specificare chi) per 3 milioni. In realtà sei mesi dopo, a giugno 2020, l'Atalanta acquistò Simone Muratore per 7 milioni. Il Sassuolo viene invece tirato in ballo in una telefonata intercettata tra Federico Cherubini e Stefano Bertola. "Se io sono in partnership - si lamentava il ds bianconero a proposito della trattativa per Manuel Locatelli - e poi quando vengo a comprare un giocatore sono trattato come un cliente che arriva la prima volta, che partnership è?". Ed è Giovanni Manna (ds della Juve Next Gen) a parlare dell'Udinese in un'altra intercettazione, in cui raccontava che la Juve era costretta a "comprare Compagnon per 4.5 milioni e Palumbo in prestito" in virtù di vecchie pendenze da saldare ai friulani. 

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Intanto negli uffici della Procura Federale si parla del possibile coinvolgimento anche del Napoli, già giudicato e assolto nel primo processo sportivo per l'affare Osimhen con il Lille e non rientrato nella richiesta di revocazione della sentenza della Corte Federale d'Appello. Sull'operazione indaga anche la Procura di Napoli che ha chiesto però sei mesi di proroga.