Il Consiglio d'Amministrazione della Juventus si riunisce oggi per discutere e approvare il bilancio per l'anno 2022-23, il quale dovrebbe mostrare una perdita d'esercizio di circa 115 milioni di euro. Tuttavia, questo risultato rappresenta un notevole miglioramento rispetto all'anno precedente, quando, dopo una revisione, la perdita aveva raggiunto i 239,3 milioni di euro. Nonostante questo progresso, l'annata, che è iniziata con l'esclusione dalle competizioni europee, metterà a dura prova le finanze del club. La Juventus ha continuato la sua politica di risparmio anche durante l'ultima sessione di mercato, facendo solo un acquisto significativo per la prima squadra, ovvero l'acquisto di Timothy Weah dal Lilla per 10,3 milioni di euro, e abbassando sensibilmente la massa salariale con le partenze di giocatori come Di Maria e Cuadrado.

Juve, quando sarà approvato il nuovo bilancio
NUOVO AUMENTO - Tuttavia, le perdite degli ultimi due anni hanno eroso il patrimonio netto del club, il che ha portato a crescenti speculazioni riguardo a un possibile nuovo aumento di capitale. Questo argomento sarà probabilmente discusso durante la riunione del Consiglio d'Amministrazione di oggi, con il presidente Gianluca Ferrero e l'amministratore delegato Maurizio Scanavino che potrebbero esprimere le loro opinioni al riguardo. La decisione finale, comunque, spetterà agli azionisti e verrà ratificata solo durante l'assemblea di fine novembre.

VENTO NUOVO - Rispetto a qualche mese fa, sembra che il vento stia cambiando, con un segnale di fiducia nei confronti della nuova dirigenza che ha dimostrato un impegno verso una gestione finanziaria più prudente, riducendo le perdite da un anno all'altro. In caso di una decisione di ricapitalizzazione, è improbabile che si raggiungano le cifre viste nel 2019 (300 milioni di euro) o nel 2021 (400 milioni di euro). Piuttosto, l'obiettivo sarà fornire una boccata d'ossigeno per affrontare le sfide immediate e garantire la continuità dell'operazione di risparmio in corso nelle ultime stagioni, con un limite massimo di circa 200 milioni di euro.