Con lui Massimiliano Allegri è stato chiaro: deve fare 14-15 gol, insomma diventare molto più incisivo e concreto sotto porta convincendosi a giocare da attaccante vero, da seconda punta nello specifico, pur partecipando anche alla manovra della squadra. Questa la "missione" a cui è chiamato Federico Chiesa nella nuova Juve, di cui può davvero diventare l'uomo in più, quello in grado di fare la differenza. Come riflette La Gazzetta dello Sport, i dati delle ultime stagioni raccontano che il classe 1997 ha cambiato spesso posizione: esterno a tutto campo, centrocampista esterno, punta, ala e seconda punta, con una duttilità che rischiava di diventare un boomerang e di togliergli fiducia: ora, però, Allegri gli ha dato una collocazione ben precisa da seconda punta, dove l'ha provato per tutta l'estate.

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IL FUTURO - Federico, insomma, deve essere il presente e il futuro della Juve. Motivo per cui Cristiano Giuntoli non potrà rimandare ancora a lungo i colloqui per il rinnovo di contratto in scadenza tra due anni: un orizzonte temporale delicato, dal momento che ad oggi non c'è nessuna intesa in via di definizione, con il rischio che tra dodici mesi la Juve possa trovarsi con le spalle al muro. Anche per questo, come riferisce Tuttosport, è già stata contemplata anche l'ipotesi di un rinnovo "breve" per allontanare lo spettro di un addio a parametro zero e, al contempo, non impegnare le parti a lungo termine (un po' come successo con Adrien Rabiot): nè il club a livello economico, visto che Chiesa vorrebbe rivedere le cifre al rialzo, nè il giocatore a livello tecnico, in attesa di capire le ambizioni della società.