Con Adrien Rabiot ha funzionato: gli ha chiesto 10 gol e lui ne ha fatti 11 (al secondo tentativo, ma tant'è). Ecco, ora Massimiliano Allegri sta tentando la stessa strategia con Federico Chiesa, alzando l'asticella a 16: come spiega Tuttosport, è una vera e propria sfida quella che il tecnico livornese ha lanciato all'azzurro classe 1997, partito a razzo domenica a Udine dopo un biennio in cui, tra il lungo stop del giocatore per l'infortunio con i successivi strascichi e una serie di equivoci tattici, i due non hanno mai trovato il feeling giusto, anzi hanno spesso e volentieri faticato a capirsi.

NUOVO INIZIO - Ora tuttavia, come è sembrato di capire alla Dacia Arena, tira un'aria nuova. In una Juve ancora schierata con il 3-5-2 Allegri e Chiesa hanno trovato una sorta di mediazione, che si era già vista nelle amichevoli pre campionato: da quinto di centrocampo Federico è stato spostato nel ruolo di seconda punta con libertà di allargarsi a sinistra e dialogare sia con la prima punta (Dusan Vlahovic) che con l'esterno di sinistra (Andrea Cambiaso, subito entusiasta dell'intesa trovata con lui). Il gol, non a caso, è arrivato dalla zona centrale del campo, dove Allegri ha piazzato il suo numero 7 per far sì che potesse essere più incisivo in fase realizzativa. L'obiettivo, del resto, è ambizioso (ma non impossibile): a 16 reti Chiesa può davvero arrivarci.