L’ultima sessione di mercato estivo è l’ennesima conferma: campioni già affermati, calciatori già di valore, una squadra sulla carta forte e d’esperienza. Sono queste le linee guida tracciate da Massimiliano Allegri, in passato e nel presente, che, infatti, ha accolto a braccia aperte alla Continassa: Pogba, Di Maria e Paredes.
 
Il paradosso, però, una linea contigua tra il primo Allegri e il bis, è che sono i campioni a scaricare, con gesti più o meno plateali, con parole più o meno al veleno, l’allenatore livornese.
 
Ieri sera, Angel Di Maria non ha fatto nulla per nascondere la propria frustrazione al momento del cambio. Testa scossa a dire no, sguardo basso, nessun saluto all’allenatore e gesto di frustrazione una volta arrivato in panchina. Fu sempre il Fideo, a settembre, ad essere catturato dalle telecamere nel post Juve-Benfica, intento a chiedere a Milik: “Ma perché ti ha cambiato?”.
 
'La Juve a Siviglia non ha giocato male, chi lo dice non ha visto la partita. E Allegri non il problema...' il commento
Quello di Di Maria, però, è solo l’ultimo dei casi di questo tipo. Ci sono le parole di alcuni ex che, più o meno direttamente, hanno criticato il gioco del tecnico livornese. Oltre a questo, ci sono gesti più eclatanti. Due su tutti: il celebre “cagòn” di Tevez all’86’ di Juve-Real Madrid del 2015 e il gesto di Cristiano Ronaldo nel 2019, dopo l’eliminazione contro l’Ajax: “Abbiamo paura”.
 
Ovviamente, si potrebbe obiettare che tanti altri campioni hanno esaltato le qualità di Allegri. In particolare, negli ultimi giorni ci sono state le dichiarazioni di Barzagli, Chiellini e Buffon. Se volessimo tagliare con l’accetta il discorso, potremmo dire: da una parte difensori, dall’altra giocatori offensivi. Probabilmente non è un caso.