Molto si discute sul futuro di Buffon, tanti gli consigliano come comportarsi: affettuoso il suggerimento di Totti (“decidi tu e solo tu se smettere“), tranciante il giudizio di Cannavaro (“se lo convocano ancora in nazionale vuol dire che non abbiamo capito nulla”). Non sappiamo come finirà la trattativa con la Juve, il rischio che il caso deflagri esiste. Noi crediamo che Buffon, se è realmente convinto, debba continuare a giocare. Almeno per tre motivi.

 

1) Perché non si tratta di un calciatore normale e nemmeno di un campione, ma di un monumento, e uno così ha diritto di poter decidere quando abbandonare il calcio, senza che nessuno glielo imponga. E’ ovvio che non dovrebbe essere titolare per i diritti acquisiti, ci mancherebbe, ma mettersi a disposizione dell’allenatore il quale deciderebbe in base al rendimento e alla condizione se utilizzarlo o meno. In fondo si tratterebbe di una situazione abbastanza banale: ho Buffon e Szczesny, gioca chi sta meglio.
 
2) Perché la Juve gli deve molto. Anche l’amore, che le ha dimostrato quando, nel 2006, ha deciso di seguirla in B nonostante fosse campione del mondo e ambìto da tutti i più grandi club del pianeta. Ha fatto vedere in quella circostanza, e non solo, di avere valori talmente importanti da non poter essere considerato un giocatore e basta, ma molto di più, almeno dal club bianconero.
Juve, senti Totti: 'Schick? Gliel'abbiamo strappato. Sul ritiro di Buffon...'
 
3) Soprattutto perché, guardandoci attorno, non vediamo molti portieri migliori. Quanti sono, nel nostro campionato, quelli davvero più forti di Gigi? Nessuno, forse. Potremmo paragonare a lui Handanovic, Donnarumma, il suo compagno Szczesny. Fine. Ma la sensazione è che, alla faccia dell’età, sia ancora il numero uno, o quanto meno un numero uno. Non giocherebbe per diritto acquisito, insomma, bensì perché garantisce un rendimento decisamente superiore a tutti (o quasi) gli altri.

 

Non vorremmo rivivere un nuovo caso Del Piero, né un nuovo caso Totti. Avanti Gigi, dunque. 

 

@steagresti