Non siamo ancora alle certezze, ma due piccoli indizi forse ci danno già un'indicazione: Andrea Pirlo preferisce la coppa, la Champions, come uno dei suoi maestri, Carlo Ancelotti. Carletto non ne ha mai fatto un mistero, intitolandoci anche un libro: nonostante abbia vinto uno scudetto in Italia e il campionato in Inghilterra, Francia e Germania, il tecnico di Reggiolo ha sempre indicato chiaramente quale fosse il suo principale obiettivo stagionale: la Champions League, vinta tre volta da allenatore dopo le due da giocatore. L'imprinting è quello del Milan berlusconiano, che ha sempre preferito (riuscendoci) puntare tutto sull'Europa, anche a costo di lasciarsi scappare qualche conquista in ambito nazionale. La Juve e i suoi allenatori invece finora hanno sempre messo scudetto e Champions sullo stesso piano: stesse priorità, anche nella scelta delle formazioni da mandare in campo. Dall'8 agosto però il vento è cambiato, Agnelli ha parlato chiaro: la Champions deve essere il primo obiettivo, non più solo un sogno, né tanto meno un'ossessione. Pirlo, che nel Dna la coppa dalle grandi orecchie ce l'ha già, ha immediatamente recepito il messaggio.
Che Pirlo preferisca indirizzare le energie più importanti della squadra sull'obiettivo Champions, lo si è visto chiaramente da due piccoli indizi, dicevamo, ovvero le formazioni di Crotone e Kiev. Le scelte sono state chiare: spazio a qualche seconda linea in campionato, in una partita arrivata a ridosso degli impegni di tanti bianconeri con la nazionali, e formazione con tutti i big disponibili schierata invece in Champions in Ucraina. La scelta è chiara quindi nelle due formazioni (CHE RIVEDIAMO SCORRENDO LA GALLLERY): prima viene la coppa, poi lo scudetto. Uno scudetto che la Juve vuole comunque provare a vincere con la formula attuale e non attraverso il piano B dei playoff, come si evince dalle ultime dichiarazioni di Agnelli e del ministro Spadafora... (SCORRI PER LEGGERLE).