A hard rain's a-gonna fall. Sta per cadere una pioggia forte, torrenziale, devastante. Bob Dylan ci ha costruito una delle canzoni più belle del suo repertorio, la Juve dovrà farne ugualmente un capolavoro. La tempesta è in arrivo e porterà con sé buona parte dei protagonisti di oggi: una nuova Juventus verrà e verrà con l'ambizione di risanare e ripartire, resettare e ricostruire. Lo farà sullo spirito di una squadra che per nove anni ha dettato legge. Che non 'riparte da Tre', per dirla alla Troisi: ma da Diciotto, tra scudetti, Coppe e Supercoppe. 

LA DECISIONE - La pioggia sulla Continassa sembrava una metafora giusta per tante situazioni, in primis per quella di Andrea Pirlo. Questa mattina, il summit dirigenziale aveva dato l'impressione di essere la Corte Suprema del destino del bresciano: così non è stato. Non perché non ne abbiano discusso, ma perché non è sembrato il momento di cambiare. Del resto, di Sassuolo-Juve è già vigilia e nella pancia dello Stadium, in cui si sono raccolte le disillusioni e le arrabbiature per il ko simbolo della disfatta, c'era la consapevolezza di (dover) proseguire con Pirlo. Come fosse una presa di coscienza necessaria e il tentativo, anche semplice, di rimandare persino l'irrimandabile. 

Juve, Pirlo va ancora avanti. Dirigenza alla Continassa, il tecnico dirige l'allenamento
LA GIORNATA - Così, Pirlo ha diretto l'allenamento della mattina senza aspettarsi colpi di coda o convocazioni urgenti: conferenza fissata alle 12 e tutto nella norma, se di norma si può parlare con la Juve in questa posizione di classifica, senza segni di ripresa e con l'umore nero quanto le nubi sul centro sportivo. Dentro le mura, classico lavoro di scarico e prime indicazioni per Reggio Emilia, dove per la prima volta i bianconeri non saranno più padroni del proprio destino. All'esterno, Valerio Staffelli, Striscia, quattro tapiri (dopo quello gigante) e Nedved che prova a metterci una pezza dopo la disfatta della sera prima. Tra i più delusi, narrano, c'era proprio il vice presidente. In bilico quanto il Maestro, in dubbio quanto Paratici. Verrà una Juve, sì, e verrà rivoluzionata. Il conto alla rovescia è già partito...