Nato in un territorio dove tocca andare di fretta. Far girare gli arrosticini sulla griglia per non farli bruciare, far girare le gambe più veloci degli amici quando si gioca in spiaggia e il vento dell’Adriatico sposta fastidiosamente il pallone. Poi, le giovanili in una piazza calda e storica come quella di Pescara. Un preambolo che si potrebbe utilizzare per raccontare la carriera di Marco Verratti che, in questi giorni, saluta il calcio che conta per una pensione dorata in Qatar. Un preambolo che, invece, usiamo per Diego Ripani, centrocampista classe 2005 in forza alla Juventus Primavera.
 
Baricentro basso, tecnica, visione di gioco e garra: quantità e qualità solitamente si dice così in questi casi. Caratteristiche hanno portato Ripani, nella passata stagione, a ritagliarsi uno spazio importante, da sotto età, nell’Under 19 bianconera, soprattutto nella seconda metà di stagione quando Montero ha cominciato a preferirlo per affiancare Nonge in mediana. In questa stagione, invece, il centrocampista è chiamato a fare il salto e diventare punto di riferimento della squadra. All’appello ha già risposto presente.
 
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Già dalle prime uscite ufficiali è sembrato poter fare lo scatto mentale, ma non solo. L’esordio, contro il Cagliari, ha portato un gol su punizione e un assist. La sua partita poteva essere macchiata da un cartellino giallo preso anzitempo e in maniera ingenua. La capacità di giocare con questo peso sulle spalle è segno di maturità.
 
Negli ultimi anni, la Juventus sembra aver scoperto la formula magica per costruire e far crescere centrocampisti centrali di grande qualità. Nella lunga lista entra sicuramente Diego Ripani.