"«Questi sono momenti che aiutano a crescere, siamo orgogliosi di questa giornata vissuta insieme qui a Vinovo ai ragazzi della squadra Juventus for Special. È stato un momento piacevole di integrazione, condivisione e inclusione, in linea con quei valori culturali che cerchiamo di trasmettere ai nostri ragazzi. Si sono visti serietà e partecipazione emotiva da parte di tutti e grande voglia di mettersi in gioco».
Con queste parole il tecnico dell’Under 19, Andrea Bonatti, ha raccontato le emozioni di una mattinata davvero speciale e soprattutto inedita per la sua squadra. Al Training Center di Vinovo, infatti, la Primavera bianconera è scesa in campo in un incontro amichevole a ranghi misti con la squadra disabili Juventus for Special per vivere insieme uno splendido momento di condivisione. Sì, oggi inclusione e integrazione sono state le parole d’ordine e per una volta il campo, in senso stretto, è passato in secondo piano per lasciare spazio alle tante emozioni vissute dai protagonisti.
E la sorpresa da parte di entrambe le squadre, nello scoprirsi a vicenda e nell’entrare ognuna nelle dinamiche dell’altra, sono state due delle note più liete.
«Ci siamo divertiti tantissimo, - sono le prime parole di Simone Scaglia - i ragazzi della Juventus for Special sono molto forti e, soprattutto, ci hanno dimostrato che non dovrebbero esserci pregiudizi nel momento in cui si affronta il tema della disabilità. Sono stati davvero bravi ed è stato un piacere giocare con loro».
La gara, finita in parità, ha visto trionfare la passione per il calcio che può e deve essere vissuta da chiunque, a prescindere dalla propria condizione, come testimoniano le impressioni a caldo della Juventus for Special.
Queste le parole di Gianluca Berutti: «Giornata indimenticabile. Per me che da sempre tifo Juventus, venire qui a Vinovo per giocare è stato un sogno che è diventato realtà. Ho sempre voluto indossare questa maglia e giocare con questi ragazzi mi ha dimostrato che la differenza la facciamo noi con la mentalità con la quale scendiamo in campo».