Una Juve in difficoltà soprattutto in attacco. I problemi in zona offensiva della squadra di Allegri sono diversi e sono tutti nei numeri: al netto dei pali colpiti, 6, che valgono il quinto posto della speciale classifica, l'attacco bianconero produce troppo poco per qualità e ambizioni. In 12 partite ufficiali di campionato solo 16 gol e il dodicesimo posto in classifica, alle spalle anche di Genoa (17) ed Empoli (18). In vetta c'è l'Inter con 29 gol, tre in più del Milan, quattro di Hellas Verona e Lazio. 

IL MOTIVO E MORATA - Il gioco molto dispendioso e la lontananza dalla porta dell'attacco possono essere le chiavi di lettura di questa difficoltà, ai quali si aggiunge molta imprecisione: il dato sui tiri, infatti, racconta di una Juve che ha calciato 162 volte verso la porta, ma l'ha presa solo 51 volte. L'assenza di un bomber si sente, anche perché l'attacco è fermo a 8 gol complessivi: 3 Dybala, 2 Morata e Kean, 1 Chiesa, 0 per con Kaio Jorge e Kulusevski. In particolare, va ritrovato l'attuale numero 9: Alvaro Morata. Non più sicuro di restare anche il prossimo anno e del riscatto da parte della Juventus, è in crisi di gol: non è quello che ha iniziato la scorsa stagione, ma è molto più simile alla versione confusa che si è vista in varie fasi della stagione. Fermo a 2 centri in campionato, contro Napoli e Milan, e due in Champions League, contro Malmö e Zenit, ha bisogno di sbloccarsi, di liberarsi dal peso del gol e forse anche dal fantasma di CR7. 

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RENDIMENTO - Ma è questa la prima volta che succede alla Juve? No, la grossa difficoltà che stiamo vedendo, non va in realtà molto lontana dalla produzione vista con Sarri (20 nel 2019/20, 4 gol in meno per Allegri). Sono invece nove le reti in meno della Juve di Pirlo. Sei anni fa, invece, nel 2015-16, la stagione dell’altra partenza choc con Allegri in panchina furono 16, mentre nel 1999-2000 la Juve a questo punto era a 15.