Un futuro tutto da scrivere. La rinascita della Juve passa da tanti fattori, non solo tecnici e non solo di competenza bianconera. Il primo passaggio fondamentale è legato alla vicenda giudiziaria, che lunedì vivrà un passaggio fondamentale ma non l'ultimo. Semmai l'ennesimo di una stagione tormentata e piena di decisioni - fuori dal campo - che hanno fatto e fanno discutere per modi e tempistiche discutibili, e che soprattutto hanno falsato un'intera stagione. Classifiche stravolte, poca logica e un sistema sempre più da riformare, come lo sarà d'altronde la Juventus, già durante i processi che la coinvolgono.

Sì, perché quella che sta per finire è la seconda stagione consecutiva senza trofei, senza imprese e gioie. Anzi, stagioni anonime e bruttine, con diverse delusioni brucianti e rimpianti. La volontà è quella di tornare a vincere, da subito, ma per farlo servirà ricostruire la solidità, la concretezza, l’agonismo tipici della Juve. E, come sottolinea Tuttosport, "la ricostruzione deve partire da lì, dalla rinascita di uno spirito, dalla ricerca della necessaria intensità atletica, da un’idea di manovra offensiva che non debba solo ed esclusivamente basarsi sull’intuizione estemporanea del singolo". E ora la Juventus ha un mese per ricostruirsi. Conoscerà le decisioni e potrà anche prendere tutte le misure sul nuovo direttore sportivo, allenatore e mercato, che passerà da alcuni punti chiave: cercare talenti low cost, sfruttare la seconda squadra e far funzionare tutto in modo da rigenerare anche l’entusiasmo. La rivoluzione così può iniziare.