Aaron Ramsey è ancora più caro. L'ultima volta aveva colpito il suo costo al minuto, che di partita in partita è sempre più alto. Perché? Perché continua a non giocare. E la Juve, come vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi (QUI), pensa anche alla risoluzione del contratto, visto che ad oggi il gallese ha rifiutato ogni possibile destinazione e proposta avuta in estate. Nella nuova stagione ha giocato 112' complessivi nei primi 4 mesi, pur avendo uno degli stipendi più pesanti dello spogliatoio, che pesa al lordo per 12 milioni di euro.

COSTO AL MINUTO - Ramsey ha smaltito l’affaticamento muscolare che gli ha fatto saltare Verona, era già in panchina con la Fiorentina, ed è partito regolarmente per il Galles, dove probabilmente sarà titolare e capitano dei suoi contro Bielorussia e Belgio. Un caso che si ripropone ad ogni sosta: nella Juve non si impone o non c'è, mentre in Nazionale gioca sempre ed è anche decisivo. Se poi ci aggiungiamo le polemiche a distanza relative all'impiego il tutto si appesantisce. Dall’ultima sosta ha aggiunto al suo bilancio 6' netti, giocati nel finale a San Pietroburgo, oltre a quattro panchine e due gare saltate per il problema muscolare. In totale: 5 presenze, una da titolare e 112'. A gennaio, periodo della prossima convocazione del Galles, potrebbe essere altrove, con reciproca soddisfazione del giocatore e del club. Un rapporto logoro che potrebbe terminare presto, anche se al momento club e giocatore non ne hanno ancora parlato. Gli estimatori inglesi, scrive la Gazzetta, non mancano, ma finora sono stati stoppati dai 9 milioni netti dello stipendio. Ad oggi, ad ogni minuto in campo del gallese è costato alle casse bianconere oltre 35.000 euro. Un dato senza paragoni in Serie A: i più vicini sono Alexis Sanchez a 16.000 euro (211’) o Ibrahimovic a 10.000 euro al minuto (330’).