Giornate di fuoco sul fronte giudiziario per la Juventus. Dopo la pubblicazione delle motivazioni del Collegio di Garanzia dello Sport, domani toccherà alla giustizia ordinaria e alla nuova udienza presso il Gup, Giudice per le udienze preliminari. Nell’aula bunker del tribunale di Torino, dunque, riprenderà il processo sui conti dei bianconeri che vede imputati 12 ex dirigenti e amministratori, oltre al club stesso.
 
COSA SI DECIDE – Dalla parte dell’accusa, i pm Marco Gianoglio e Mario Bendoni che, nell’ultimo mese, hanno prodotto e depositato centinaia di pagine come atti integrativi. Come ricorda Tuttosport, una cinquantina di piccoli azionisti sono intenzionati a costituirsi parte civile e hanno chiesto la citazione per responsabilità civile della Juventus e della Ernst & Young, società di revisione che ha certificato i tre bilanci sotto accusa (dal 2018 al 2021), per chiedere eventualmente i danni. Sarà una decisione del Gup Marco Picco chi includere e chi no nella lista degli eventuali aventi diritto ad un risarcimento.
 
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Inoltre, sarà discusso il tema della competenza territoriale: “le difese faranno istanza per chiedere di spostare il processo a Milano o a Roma perché l’ipotesi di reato di manipolazione del mercato, essendo la Juventus quotata a Piazza Affari, si sarebbe consumato nel capoluogo lombardo in quanto sede della Borsa oppure nella capitale dove si trova la Computershare, la società su cui la Juventus dirotta i comunicati destinati al mercato borsistico. Di contro, la Procura di Torino ritiene che i reati siano stati commessi nella sede juventina a Torino: dalla Continassa sarebbero partite le false comunicazioni per il mercato e la Borsa. La Guardia di Finanza avrebbe ascoltato anche un funzionario della Consob, responsabile dell’ufficio informazioni mercati, per capire le nuove regole e il sistema di diffusione adottato, che non prevede più una gestione diretta da parte di Piazza Affari”. 
 
Il Gup può accettare o respingere la richiesta della difesa, ma lo scenario più probabile è che la palla passi alla Corte di Cassazione che può impiegare anche tre mesi per decidere.