Ci sarà un vincitore e un perdente. Alcuni ruberanno la scena da protagonisti, altri saranno lì ad assisterli, da compagni soddisfatti o avversari affranti. Juventus-Roma porterà con sé tante piccole storie di campo da raccontare, in cui sicuramente non verrà incluso Edin Dzeko. Il bosniaco è stato l’attore principale delle recenti cronache a Trigoria, ma questa volta niente rivincita con i bianconeri, guarderà la partita dalla panchina.

L’ESTATE DI DZEKO - E pensare che il libro della sua carriera poteva essere riscritto la scorsa estate, quando si era promesso sposo alla Vecchia Signora. La Juve cercava disperatamente un attaccante, Dzeko era il preferito assieme a Suarez per fare da spalla a Cristiano Ronaldo, ma i mancati incastri per l’approdo di Milik nella Capitale come sostituto del bosniaco spinsero Paratici verso un’altra strada, verso Alvaro Morata. Che scese in campo dal primo minuto nel match d’andata contro i giallorossi, senza lasciare il segno, ma pieno dell’onore di portare la 9 bianconera sulle spalle, che forse l’ex Manchester City avrà invidiato un po’.

Juve, un club preme per Isco
LITE E TREGUA FORZATA - Da quasi numero 9 della Juve… ad emarginato a Trigoria. È stato questo il surreale clima nella Capitale dell’ultimo periodo, a seguito della lite scoppiata con il tecnico Fonseca dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano dello Spezia. La frattura è parsa in un primo momento insanabile e ha portato il bosniaco a guardare le partite dei suoi compagni dalla tribuna, ufficialmente per un problema fisico, ma soprattutto ad allenarsi individualmente. Fino alla mattina di ieri, quando il faccia a faccia tra i due attori del litigio ha portato ad una pace, apparente. Dzeko nuovamente in gruppo e convocabile contro la Juve, ma niente fascia da capitano. Diktat della società, che ha preso le difese del tecnico portoghese. Una tregua di facciata per l’appunto, perché l’avventura del gigante bosniaco a Roma sembra giunta al capolinea. E sabato, allo Stadium, non potrà fare altro che assistere, impotente e distaccato dalla panchina.