Il difensore della Juventus Daniele Rugani ha parlato in diretta sul canale Twitch della Vecchia Signora. Queste le sue parole: 

COME STA- "Oggi abbiamo recuperato, Firenze è stata tosta. Da domani iniziamo a preparare Cagliari, questo periodo è così".

FIORENTINA- "Mi viene da ridere, penso all'intervista di Szczesny. Abbiamo sofferto 89 minuti, una partita di sofferenza che rende ancora più importante averla vinta. La sensazione era che eravamo solidi, era difficile farci gol. Se poi vogliamo soffrire meno perchè vincere è bello ma ci piacerebbe giocare meglio. Questa è una vittoria importante".

NON MOLLARE- "Abbiamo fatto un lavoro difensivo strepitoso. Quando portiamo a casa una vittoria è merito di tutti. Un lavoro di squadra eccezionale, sappiamo che possiamo fare meglio, cercheremo di lavorarci e sono ottimista che lo faremo".

La Juve è sempre più italiana: dal campo alle scelte sul mercato, è un gruppo 'azzurro'
DIFFICOLTA'- "La continuità con cui dovevamo essere concentrati. Hanno tenuto predominio, possesso palla vicino all'area. Basta un secondo, una disattenzione, una copertura sbagliata e rischi di perdere l'uomo che poi segna".

PARTITE LUNGHE- "Non sai mai quanto manca, sei minuti di recupero ad esempio non sai quanto manca alla fine, non vedi il tempo che scorre. Questo rende infinita la partita".

GOL DI CAMBIASO- "Ti alzi e corri ad abbracciarlo è la sensazione migliore. 1-0 per un difensore è il risultato più bello che esiste. Cerchermo però di vincere in maniera più tranquilla".

PARAGONE CON BARZAGLI- "Qualcosina lo ricorda. Un cross dalla parte opposta, con la coda dell'occhio devi sapere dove arriva l'attaccante e dove la palla può passare. Non devi farti anticipare".

SALVATAGGIO DI TESTA- "Bello. Importante. Mi sono reso conto subito che per loro era una bella occasione, mi sono accorto dal gesto di Ikone quando gli ho tolto la palla quanto fosse pericolosa, sono contento di aver contribuito. Era importantissimo vincere, importantissimo per mille motivi, ora cerchiamo sabato di non rovinare questo bel momento ma anzi di consolidarlo". 

COME SI SENTE- "Il tempo passa, si cresce, non solo a livello anagrafico ma anche a livello umano, di maturità e responsabilità. Problemi e situazioni che ti sembrano montagne da giovani magari hanno un peso meno importante di quanto sembrava. Situazioni cambiano, responsabilità aumentano, sono anche papà da tre anni, priorità e situazioni le vivo in maniera diversa. Un percorso di crescita che passa anche da questo. Parlando con Chiellini lui diceva sempre che la sua miglior parte di carriera l'ha avuta dai 33 anni. Questo rende l'idea di quanto sia importante la maturità mentale, non solo fisica. Il giocatore vede e percepisce le cose da un altro punto di vista".

CRESCITA DEI DIFENSORI- "Penso di poter condividere il pensiero di Chiellini. Pensiero e malizia si acquisisce sbagliando, giocando. Più si cresce con l'età e gli errori che fai, le situazioni in cui ti trovi, ti danno esperienza e senso di vissuto che ti beneficia la prestazione. Sono passaggi inevitabili da fare".

PROSSIMO GOL- "Spero presto. Lo sto aspettando con ansia anche io".

PAROLE DI ALLEGRI- "Con il mister abbiamo parlato spesso. Abbiamo un bellissimo rapporto da sempre, specialmente negli ultimi mesi, dall'anno scorso si è consolidato. Ho sentito fiducia sia a livello personale nel privato che a livello pubblico, ha sempre speso parole belle che fanno piacere e danno certezze, sicurezze, che per un calciatore sono molto importanti. La sento e penso che conti. In realtà c'è sempre stata, mi ha fatto giocare in partite e situazioni importanti. Però ultimamente il farmelo sentire, il renderlo più pubblico forse, è un fattore".

SPIRITO DI SQUADRA- "Io penso che lo spirito sia abbastanza consolidato, questi ragazzi e questa squadra penso si possa dire molto ma a livello di compattezza si può dire poco. Deve essere la nostra forza da qui alla fine. Partite come quella di Firenze le abbiamo portate a casa grazie a questo. In settimana lavoreremo per la parte tecnica che a volte esce meno. Quando c'è spirito di squadra, determinazione, cattiveria, voler vincere, le squadre avversarie faticano a batterci. Deve entrarci in testa da qui alla fine".

RUOLO- "Non sono nato difensore. Facevo un sacco di gol una volta, ero centrocampista, battevo punizioni e falli laterali. Mi piaceva fare gol, ero di inserimento. Poi crescendo, dal primo anno di settore giovanile professionistico sono tornato dietro e mi hanno messo lì fisso".

DOVE PREFERISCE GIOCARE- "Centro o centrodestra. Ho fatto anche tante partite centro sinistra, a Empoli giocavo a quattro centro sinistra e anche il primo anno di Juve".

DIFFERENZE COMPAGNI DI REPARTO- "Ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Sono diversi mesi che giochiamo insieme e ci alleniamo insieme. Ci conosciamo e sappiamo punti di forza e debolezza, stiamo facendo veramente un bel lavoro in campo a chiamarci, aiutarci e tenerci attivi. Quando c'è questo Spirito gli interpreti sono importanti fino a un certo punto".

HUIJSEN- "Giocatore con un bel prospetto, futuro che può essere importante. Dovrà dimostrare, è all'inizio, in prospettiva è un bel giocatore. Stare qua, allenarsi con noi, vedere certe situazioni è importantissimo. Deve venire con una voglia matta di imparare, apprendere, rubare a tutti noi. Non perchè siamo più forti ma perchè siamo più grandi. MI ricorda la mia situazione quando sono arrivato qui, con Chiellini, Barzagli e Bonucci. Ogni allenamento imparavo cose diverse, se lui avrà questo pensiero avrà una bella carriera ma deve volerlo, davvero essere esigente con sé stesso. Non entro nel lato tecnico, è forte si è visto e avrò modo di dimostrarlo".

FELICITA' OGGI PER HUIJSEN- "Giusto. Se lo sono meritati, hanno dimostrato di poterci stare, sono contento per loro. Hanno un po' festeggiato, erano contenti e sorridenti ma poi testa al campo, hanno spinto".

IL FIGLIO- "Sta crescendo juventino. Non so se avrà questa passione, io sono talmente felice e orgoglioso che potrebbe fare qualsiasi sport o qualsiasi cosa e sarei felice. Facesse il calciatore sarebbe stimolante per me ma io sono un amante di tutti gli sport dal tennis al Padel, mi piacerebbe seguirlo se avesse inclinazioni sportive. Vedremo...".

ARRIVO- "La Next Gen è una figata. All'avanguardia. La Juve ha anticipato i tempi e può essere una risorsa importantissima, lo vediamo dai risultati. Ai miei tempi non c'era, non so se mi avrebbe aiutato, io ho avuto una situazione favorevole con l'Empoli. Esistevano ancora le comproprietà, metà Juve e metà Empoli. Facevo la Serie B lì per vedere cosa avrei fatto, poi sono tornato e siamo andati in Serie A. Per capire se potevo essere da Juve era il test finale, in comproprietà è stato facile decidere di restare lì ancora un anno. Abbiamo fatto una bella stagione e mi ha portato qua l'anno dopo. Quindi sicuramente è stato un bel percorso, partito dalle giovanili ma finito con la prima squadra".

PRIMO GIALLO- "Una liberazione. Il mister mi massacrava. Me lo ricordo però come quasi un rammarico. Avevo detto: prendo un giallo in Serie A, il primo, per una trattenuta leggera. Su Verna, me lo ricordo bene. Da lì se non sbaglio ne ho presi due o tre consecutivi. Infatti mi faceva i complimenti il mister, era contento".

ESORDIO- "Non mi ricordo chi ho sostituito. Era la Champions con il Siviglia, il primo pallone giocato per non sbagliarmi l'ho tirato a cinquanta metri".

IDOLO- "Non mi interessava difendere. Il mio idolo, tifando Juve, era Trezeguet o Del Piero. Alex mi dava più emozioni per fantasia, gol da lontano. Direi lui. Ho qualche sua maglia a casa".

COLLEZIONISTA DI MAGLIE- "In realtà no. Faccio un po' di regali della mia maglia. Ne tengo poche. Scambio se me la chiedono ma di mia iniziativa lo faccio solo per favori o regali ad amici che mi chiedono".

DOVE VEDEVA LE PARTITE DA PICCOLO- "Un bel ricordo. Non la vedevo a casa, non avevamo l'abbonamento. Io, papà e mio fratello andavamo sempre in un bar oppure allo Juventus Club del mio paese, aveva 20 posti. Poltroncine e maxi schermo. Lì per stare tranquilli, quando volevamo fare zizzania andavamo al bar che era un covo di gufi".

PARTITA PIU' EMOZIONANTE- "Inter-Juve dello Scudetto. Quella partita famosa vinta 3-2, non sono state così emozioni positive, una montagna russa tra felicità, sconforto e disperazione ma l'emozione e l'adrenalina non me ne ricordo altre. Siamo passati da vincere il campionato a perderlo a gettare ogni speranza e poi in tre minuti ci siamo trovati ad averlo vinto".

MESSAGGIO PER LA TOSCANA- "La mia terra. Volevo mandare un abbraccio a tutte le persone colpite dalla situazione tremenda, voglio che sentano il mio calore e la mia vicinanza. Sono sicuro riusciremo a risollevarci, siamo tosti ce la faremo".

MESSAGGIO A CHI HA SEGUITO- "Ai nostri tifosi voglio dire di venire allo stadio, aiutarci sabato, sarà una partita difficile non pensiamo sarà facile. Avremo bisogno di loro, mi auguro ci sia spirito anche fuori come si sta vedendo nelle ultime partite, noi lo sentiamo, fa la differenza. Mi auguro questo. Cercheremo noi di fare del nostro meglio per farli gioire, essere contenti".