Massimiliano Allegri lo ha detto più volte, anche di recente: per vincere serve innanzitutto un gruppo granitico, compatto e coeso, impermeabile a "influenze" negative di ogni tipo. L'importanza di questo concetto è emersa con forza sul finale della scorsa stagione, quando il tecnico livornese si è dovuto impegnare parecchio per mantenere la squadra in piedi e difenderla da tutto ciò che stava accadendo tra società e tribunali, vicende sulle quali non poteva avere alcun controllo. Ed è anche su questa base, probabilmente, che l'allenatore continua a insistere sulla non-necessità per la Juve di intervenire sul mercato di gennaio, per quanto sia ben consapevole che almeno un rinforzo a centrocampo sarebbe estremamente importante per rimanere in corsa fino alla fine per lo scudetto. La questione è molto semplice: in certi casi basta davvero poco per creare "scompiglio" in un gruppo che, nonostante magari non possa contare su veri big, ha trovato una sua coesione con punti di riferimento ben precisi.

Juve, le ultime su Sancho
CARATTERE DIFFICILE - Ed ecco perché, da questo punto di vista, il profilo di Jadon Sancho di cui tanto si parla in questi giorni non sembra l'ideale per Allegri. L'inglese classe 2000, indiscutibile per doti tecniche, è infatti noto per il suo carattere non semplicissimo, di cui è prova la rottura totale con il Manchester United risalente al settembre scorso, quando per lui si è iniziato a parlare di mercato con tanto di apertura del club a un prestito - anche secco - con pagamento di buona parte del suo lauto ingaggio. Nonostante lo avessero acquistato dal Borussia Dortmund per oltre 100 milioni di euro, infatti, i Red Devils non hanno esitato a metterlo fuori rosa per i suoi rapporti difficili con Erik Ten Hag, uno "scontro" che ha toccato l'apice quando, escluso dai convocati per il match contro l'Arsenal, il giocatore si è sfogato sui social invitando la stampa a non credere alla versione del tecnico, che aveva parlato di un suo scarso impegno in allenamento, e ribellandosi all'idea di diventare un "capro espiatorio"; nell'immediatezza dei fatti Sancho è stato addirittura bandito da tutte le strutture del club a Carrington, tanto da non poter nemmeno pranzare con i compagni. Un esiliato, insomma, che a quanto pare non ha mai preso in considerazione l'ipotesi di fare un passo nei confronti del suo allenatore (e del resto della squadra) per provare a ricucire lo strappo.

PRO E CONTRO - Per lui un'esperienza in prestito alla Juve potrebbe essere sicuramente una bella opportunità per rilanciarsi, ma i bianconeri devono prestare la massima attenzione ai giocatori che potrebbero portarsi in casa, in un momento delicato di ricostruzione in cui l'obiettivo è quello di tornare a vincere un trofeo. Poi è vero, non necessariamente Sancho approderebbe a Torino con "cattive intenzioni", anzi.... È lui, del resto, il primo a conoscere la sua situazione e l'importanza di non sprecare per ulteriore tempo il suo talento. Per caratteristiche tecniche, peraltro, sarebbe un profilo utilissimo per Allegri, alla ricerca di un po' di fantasia per un reparto offensivo mai particolarmente prolifico. Però ecco, è sempre meglio valutare i pro e i contro, anche per un'operazione a breve termine. Le riflessioni alla Continassa non mancheranno, prima di un eventuale affondo.