Fideo, per una sera, non è un soprannome culinario. Va inteso nel senso più latino possibile, e cioè come un atto di fede. La Juve è già aggrappata ai guizzi di Di Maria: l'ha fatto subito, alla prima, schiacciando il Sassuolo per 3-0 in tre momenti in cui tutto è stato possibile perché la palla era spesso sul mancino dell'argentino.

E' stato lui ad aprire le marcature, ad aprire pure la strada per la risalita di Dusan Vlahovic. Tutto diverso dal precampionato, tutto più facile, tutto meno attorniato dal solito nervosismo. Che pure s'era percepito in quei primi venti minuti di spavento e poche idee. Che è stato già dimenticato al primo gol, rimosso al secondo, mai successo al terzo. 

Alla fine, tutto bene quel che inizia bene. Soprattutto per Allegri. 
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