Aprire un nuovo ciclo vincente, a partire dall'Europa League. 9 anni dopo l'ultima gara, la semifinale di ritorno allo Stadium contro il Benfica, 0-0 nel maggio 2014, la Juve torna nell'Europa minore con l'obiettivo di vincerla. Il Nantes è l’occasione per chiarire che stavolta sarà tutto un altro approccio, perché di simile a quella Juve c'è rimasto pochissimo: come scrive la Gazzetta, non solo perché questa Juventus non può più ambire allo scudetto, ma perché per come si è messa la stagione sollevare un trofeo avrebbe un sapore ancora più speciale. E poi l’Europa League può diventare un trampolino di lancio verso la prossima Champions, visto che chi la vince vi accede di diritto. La Juventus torna nell’Europa bis con la missione di arrivare fino in fondo.

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RICHIESTE - Come si legge, "è quanto la società ha chiesto al tecnico, in un momento in cui è impossibile avere certezze praticamente su tutto, dai punti in meno al destino dei bianconeri nella prossima stagione (Con o senza coppe? Con o senza penalizzazioni?). In attesa dei responsi extra campo, alla Signora non resta che tirare fuori l’orgoglio e buttarsi anima e core su questa nuova conquista, che non vanta lo stesso fascino statuario e indiscutibile della Champions League ma mantiene comunque uno storico appeal". Il primo errore da evitare sarà arrivarci con la presunzione, dovrà anzi calarsi nella nuova realtà con umiltà, specialmente dopo il pessimo girone di Champions League. La Coppa potrebbe diventare il primo trofeo della nuova dirigenza dopo un anno da zero titoli, mai capitato con Max prima. Il club ci tiene e lo ha fatto presente all’allenatore e così ci tengono i giocatori. Il cammino fino all’Arena Puskas di Budapest, dove il 31 maggio si disputerà la finale è lungo, ma tutto da percorrere.