Pantaleo Corvino, dirigente del Lecce ed ex Fiorentina, ha parlato alla Gazzetta dello Sport. Un racconto incentrato su Dusan Vlahovic, che lui ha portato alla Viola dalla Serbia: "Nell’Est sono di casa. In particolare a Belgrado. Tra Stella Rossa e Partizan ho preso tanti bei giocatori negli anni. Così quando mi sono invaghito di Milenković e di quel ragazzo che era nelle giovanili ed aveva appena 17 anni ho fatto un’offerta importante per entrambi. La richiesta era alta...".

RETROSCENA - «Avevano messo gli occhi su di lui il Borussia Dortmund, l’Atalanta e altri club importanti. Però, alla fine, ebbi la meglio e convinsi tutti a spendere 1,5 milioni per quel ragazzo che non poteva venire subito a Firenze. Da minorenne ed extracomunitario non poteva essere tesserato a gennaio. Così concordammo di riconoscergli uno stipendio più alto nella stagione successiva. Tra lo scetticismo di molti, sia per i costi che perché avevo occupato il posto da extracomunitario per uno sconosciuto».

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BATISTUTA - "E' bello il ricordo della firma all’hotel Me’ di Milano con suo padre e sua madre La mamma disse con il sorriso sulle labbra: “Ha portato a Firenze il nuovo Batistuta”, pensando di augurare il meglio per suo figlio e per la Fiorentina. Io invece le dissi: “Spero che sia il nuovo Toni”».

O TONI? - «Di Gabriel ricorda la determinazione e la grinta in area. Invece di Luca ha anche il senso del gol, la capacità realizzativa. In ogni caso è un attaccante di razza che si sta completando. È ancora molto giovane e non ha limiti».

MERCATO - «Per me il valore è inestimabile, ma il prezzo lo fa chi vende».