Paul Pogba ha parlato ai microfoni di Al Jazeera, manifestando il suo grande desiderio di tornare a dare il meglio di sè dopo i tanti problemi fisici.
"Voglio far rimangiare a tutti le loro parole e dimostrare che non sono debole", ha sostenuto il centrocampista della Juve. "Possono parlare male di me, ma io non mi arrenderò mai. Ho molta più esperienza, conosco di più il mio corpo e so cosa voglio. E ho tanta voglia di giocare, tanta fame, come a vent'anni. Il calcio è molto bello, ma è crudele. Le persone possono dimenticare. Puoi fare qualcosa di grandioso: il giorno dopo non sarai nessuno".

Sulla triste vicenda personale dell'estorsione: "Il denaro cambia le persone e può distruggere una famiglia, può creare una guerra. A volte, quand'ero da solo, pensavo: "Non voglio più avere soldi, non voglio più giocare a calcio. Voglio solo stare con persone normali, così mi ameranno per quello che sono, non per la fama, non per i soldi". A volte è dura".

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E ancora: "Non so se sono un leader, penso che possano dirlo le altre persone, non io. Io so che farei qualsiasi cosa per vincere, dare tutto, e faccio in modo che tutti quelli che mi sono attorno pensino la stessa cosa. Soddisfatto? Mai soddisfatto nella vita, voglio sempre di più. Sono felice, certo, ma non sono soddisfatto, siamo affamati. Guarda Cristiano Ronaldo, guarda Messi: hanno sempre desiderio di provare qualcosa di più, dopo tutto quello che sono riusciti a raggiungere. Il calcio è così, è crudo, duro: puoi vincere qualcosa di grande, il giorno dopo non esisti più. Oggi vinci la Coppa del Mondo, domani Pogba non esiste più. Infortunato, giocatore finito, devi mostrare continuamente quanto vali".